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NOTIZIE AGENZIA FIDES 18 MAGGIO

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Messaggio  Admin Mer Mag 18, 2011 9:38 pm

AFRICA/MAROCCO - Il Marocco possibile partner del Consiglio di Cooperazione del Golfo: verso la creazione di un blocco regionale "monarchico"?

Rabat (Agenzia Fides) - Il Marocco, insieme alla Giordania, potrebbe entrare a far parte del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), l'organismo creato 30 anni fa che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar. "I dirigenti del CCG hanno accolto con favore le domande di Giordania e Marocco di aderire al Consiglio e hanno incaricato i loro Ministri degli Esteri di avviare negoziati con i loro omologhi giordani e marocchini" ha annunciato il Segretario Generale del CCG, Adbel Latif Zayani.
La caratteristica principale di tutti i Paesi del CCG, è quella di essere monarchie o principati, come lo sono Marocco e Giordania. Si profilerebbe dunque un blocco regionale "monarchico" in una fase segnata dalle cosiddette "rivoluzioni arabe", verificatesi soprattutto in regimi presidenziali (Tunisia, Egitto, Libia e Siria). L'inclusione del Marocco nel CCG allarga inoltre al Nord Africa la sua influenza nel momento in cui diverse potenze mondiali e regionali guardano con crescente interesse al continente africano, in termini economici e strategici. Tra questi vi è anche l'Iran, che ha iniziato un percorso di riavvicinamento all'Egitto, con un occhio al Medio Oriente ed un altro rivolto all'Africa. (L.M.) (Agenzia Fides 18/5/2011)



AFRICA/BURKINA FASO - Le donne chiedono l'avvio di un dialogo nazionale per far uscire il Paese dalla peggiore crisi della sua storia

Ouagadougou (Agenzia Fides) - All'insegna del motto "dialogo, tolleranza e giustizia", le donne del Burkina Faso hanno sfilato per le strade della capitale Ouagadougou per chiedere l'avvio di un dialogo nazionale che ponga fine alle violenti proteste che da febbraio sconvolgono il Paese. "La nostra patria è scossa da una crisi senza precedenti, dalla conseguenze spaventose e incalcolabili. Per questi motivi noi, donne e ragazze di questo Paese, abbiamo indetto una marcia pacifica per promuovere la giustizia, lo spirito di tolleranza e di perdono. Facciamo appello perché vengano presi tutti i provvedimenti per mettere fine alle derive che mettono in pericolo l'avvenire del Paese" afferma il messaggio consegnato al Capo dello Stato, Blaise Compaoré.
Negli ultimi mesi diversi reparti militari e gruppi di poliziotti si sono ribellati, scendendo per le strade della capitale e di altre città del Paese, sparando per aria e saccheggiando i negozi (vedi Fides 15 e 16 aprile 2011). A loro volta i commercianti hanno inscenato dimostrazioni per denunciare gli abusi degli appartenenti delle forze di polizia e dei militari (vedi Fides 18 aprile 2011).
Alla base delle proteste vi sono motivi di ordine salariale. Anche gli operatori della compagnia telefonica nazionale (l'Office national des télécommunications, Onatel) avevano indetto all'inizio della settimana uno sciopero, bloccando i collegamenti telefonici e le connessioni Internet, per chiedere un aumento di stipendio. (L.M.) (Agenzia Fides 18/5/2011)



AFRICA/KENYA - Tutti devono sostenere la missione pastorale della Chiesa tra i bambini

Nairobi (Agenzia Fides) - "E' fondamentale formare i nostri bambini sotto tutti gli aspetti, spirituale, morale e fisico" ha dichiarato recentemente il Cardinale John Njue, Arcivescovo di Nairobi, rivolgendosi al clero, ai religiosi e alle religiose, agli insegnanti e ai genitori, in occasione dell'incontro della Pontificia Opera Missionaria della Santa Infanzia (POIM) tenuto nella capitale del Kenya. "Tutti devono sostenere la Chiesa nella sua missione pastorale tra i più piccoli. Ciascuno di noi - ha proseguito il Cardinale secondo quanto riporta il Catholic Information Service for Africa - deve sentirsi obbligato a partecipare alla formazione dei nostri bambini". Rivolgendosi poi ai 500 bambini membri della POIM nell'Arcidiocesi di Nairobi, il Card. Njue ha ricordato che con il loro motto "i bambini aiutano i bambini" devono assicurare il sostegno a tutti gli altri piccoli che soffrono, hanno fame o non hanno di che vestirsi, anche se non appartengono alla POIM. Il ! Cardinale ha anche ringraziato gli animatori missionari già impegnati nella missione pastorale con i più giovani. (AP) (18/5/2011 Agenzia Fides)



ASIA - Sicurezza alimentare a rischio in Asia centrale

Almaty (Agenzi Fides) - La sicurezza alimentare è a rischio nei paesi dell'Asia centrale: mentre i governi delle ex repubbliche sovietiche di Kazakhstan, Tajikistan, Kyrgyzstan, Uzbekistan, Turkmenistan cercano di stabilizzare a livello politico ed economico le nazioni, su una popolazione complessiva di 62 milioni di abitanti, oltre 5 milioni non riescono a soddisfare i propri bisogni alimentari e non godono della piena sicurezza alimentare. Il concetto di "sicurezza alimentare", coniato dalle Nazioni Unite, indica la certezza di procurarsi il cibo quotidiano necessario per coprire il fabbisogno alimentare minimo di una persona.
Secondo uno studio pubblicato dall'Università statale del Nord Kazakhstan, e giunto all'Agenzia Fides, sebbene le condizioni generali della società in Asia centrale siano migliorate nell'era post sovietica, il problema della mancanza di cibo continua ad affliggere larghi strati della popolazione, colpiti in particolare dall'inflazione e dalla scarsità di risorse economiche utili a generare benessere.
La situazione, afferma il rapporto, è particolarmente delicata in Tajikistan, che si sta ancora riprendendo dopo una guerra civile, e in Kyrgyzstan, dove la situazione politica e sociale soffre ancora di instabilità, dopo le rivolte del 2005 e del 2010. Questi risultano anche i paesi più poveri, secondo gli standard internazionali: il 30% dei cittadini tajiki e il 27% dei kirghisi soffre di insicurezza alimentare.
Secondo la FAO, le due repubbliche sono oggi ancora lontane dal raggiungere il risultato minimo di assicurare la nutrizione di base a tutta la popolazione. Nel 2010 la FAO e il World Food Programme (WFP) hanno indicato il Tajikistan come uno dei 22 paesi che soffrono di una "crisi durevole di insicurezza alimentare": ciò significa che la nazione soffre di scarsità di cibo da almeno 8 anni e che oltre il 10% degli aiuti dall'estero è rappresentato da aiuti umanitari.
Secondo lo studio dell'Università del Kazakhstan, le misure necessarie per contrastare tale fenomeno sono: controllare l'inflazione, calmierare i prezzi, introdurre nuovi mezzi e nuove tecnologie nell'agricoltura, introdurre nuovi mezzi legislativi per aiutare il settore agricolo, che resta essenziale per la sopravvivenza della maggioranza della popolazione nelle repubbliche centro asiatiche. (PA) (Agenzia Fides 18/5/2011)



ASIA/NEPAL - Accesso alla terra per tutti per prevenire l'insicurezza alimentare nel paese

Kathmandu (Agenzia Fides) - L'insicurezza alimentare in Nepal sta provocando gravi violazioni dei diritti umani e allo stesso tempo sta alimentando la tratta delle donne. Secondo l'Asian Human Rights Commission (AHRC), ogni giorno emigrano verso i paesi del Golfo circa 60-70 donne nepalesi. Fino ad oggi lavorano in quelle nazioni circa 240 mila donne, sfruttate e sotto pagate. Spesso vengono anche costrette a prostituirsi, prima o dopo il loro lavoro abituale. Ad alimentare il problema della fame e della povertà nel paese, dove oltre il 60% della popolazione vive di agricoltura, è l'iniquo accesso alle terre. In particolare la distribuzione impari sta danneggiando la comunità Dalit di Gandharva che attualmente sta subendo la distruzione dei raccolti e abusi da parte di un'altra comunità. Nel 1993 i Gandharva, comunità nomade, avevano avuto un appezzamento di terreno dalla Commission for Resolving Problem with Landless People senza però alcun titolo legale. Nel 2010, i m! embri della vicina comunità di Tharu, proprietari del terreno del villaggio, hanno distrutto le colture seminate, e non c'è stato più niente da fare per i membri della comunità Gandharva, molti dei quali per far fronte alla fame sono emigrati in India mentre le donne verso il Medio Oriente. I bambini sono rimasti lì, senza istruzione nè alimentazione, spesso subendo discriminazioni per la casta di appartenenza e le precarie condizioni di vita. I membri della comunità Gandharva in Nepal sono circa 21 mila, nomadi, vivono di attività artistiche e musicali. (AP) (18/5/2011 Agenzia Fides)



ASIA/HONG KONG - La promozione e la formazione delle vocazioni è un impegno di tutta la Chiesa

Hong Kong (Agenzia Fides) - La promozione e la formazione delle vocazioni è un impegno di tutta la Chiesa ha sottolineato don Benedict Lam Cho Ming, presidente della Commissione Diocesana delle Vocazioni di Hong Kong, durante la serata organizzata per il 14 maggio, vigilia della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Secondo quanto riferisce Kong Ko Bao (il bollettino diocesano in versione cinese), don Lam ha spiegato ai presenti il significato della Giornata: "se non ci fossero persone che si dedicano completamente alla Chiesa, sarebbe impossibile diffondere il Vangelo". La famiglia e la condivisione, ha quindi rilevato, "sono gli elementi importanti per la crescita di una vocazione". Quindi un seminarista gesuita è stato invitato a condividere la sua esperienza vocazionale durante la serata.
Il Gruppo di Promozione vocazionale è nato nel giugno 1977, e nel 1978 è diventato la Commissione Diocesana delle Vocazioni di Hong Kong, con lo scopo di aiutare i giovani a conoscere la vocazione sacerdotale e la vocazione alla vita consacrata; promuovere la famiglia cattolica ad arricchire la conoscenza della vita consacrata per aiutare il discernimento dei propri figli; promuovere e coordinare il progetto di formazione delle vocazioni della comunità cattolica. (NZ) (Agenzia Fides 18/05/2011)



AMERICA/PARAGUAY - Messaggio dei Vescovi per il Bicentenario: "Una nuova evangelizzazione per un nuovo Paraguay"

Asuncion (Agenzia Fides) - Il Messaggio della Conferenza Episcopale del Paraguay (CEP) pubblicato in occasione del Bicentenario dell'Indipendenza, riflette il desiderio più profondo del popolo del Paraguay: la voglia di liberarsi dal flagello della corruzione e di avere una classe politica più degna e formata in modo migliore. Questo nuovo appello urgente mira a promuovere l'esercizio di politiche che riescano a superare "i vecchi e ripetitivi vizi che privilegiano gli interessi individuali e di movimenti su una visione che abbraccia gli interessi della società nel suo complesso. La popolazione deve sentirsi al sicuro e avere fiducia nei protagonisti della politica", afferma il Messaggio di cui è pervenuta copia all'Agenzia Fides.
Il Messaggio, che ha come titolo "Una nuova evangelizzazione per un nuovo Paraguay". è stato letto il 14 maggio da Sua Ecc. Mons. Claudio Gimenez Medina, Vescovo di Caacupé, nella Cattedrale metropolitana di Asuncion. Oltre al desiderio di liberarsi per sempre della piaga della corruzione, il documento esorta anche a dare priorità ai gruppi sociali più svantaggiati attraverso "una politica sociale che superi l'assistenzialismo e promuova l'economia solidale".
La celebrazione del bicentenario dell'indipendenza deve servire "per dimostrare un amore più grande al paese, con azioni specifiche e gesti concreti" è scritto nel messaggio. Dal momento che la responsabilità è di tutti, come ha sottolineato il Vescovo di Caacupé, i paraguaiani devono esercitare i loro diritti come cittadini, e in primo luogo il diritto di voto, con maggiore coscienza e senso di responsabilità, per cambiare il deplorevole attuale stato delle cose.
Il Messaggio si conclude con queste parole: "Noi Vescovi del Paraguay riteniamo che l'evangelizzazione debba formare un nuovo uomo paraguaiano, che ami svisceratamente Dio, la sua patria, la Chiesa e i fratelli e le sorelle che hanno maggiore necessità dell'amore di Dio. Come nazione unita nella giustizia, nell'uguaglianza e nella pace, guardiamo ad una visione di speranza perché la nostra patria si converta in una nazione santa e consacrata a Dio. Vogliamo consegnare ai posteri un popolo nuovo, una nuova società, che nella celebrazione del Bicentenario dell'indipendenza nazionale guardi al suo interno per riscoprire le sue radici cristiane". (CE) (Agenzia Fides, 18/05/2011)

Links:
Documento dei Vescovi (in spagnolo):
http://www.fides.org/spa/documents/obispos_paraguay_052011.doc



AMERICA/COLOMBIA - Corso di formazione per i missionari ad Gentes

Bogotà (Agenzia Fides) - Per formare i missionari ad extra, il Centro Missionario della Conferenza Episcopale della Colombia ha organizzato un "Corso Ad gentes". Questo Corso, al termine del quale verrà consegnato il relativo Diploma, avrà inizio il 30 maggio e si rivolge a sacerdoti, membri della vita consacrata, seminaristi e laici impegnati nella missione ad extra. Il Corso oltre a rispondere agli obiettivi del Centro, risponde soprattutto alla "Chiamata Missionaria" che il Santo Padre Benedetto XVI ha lanciato nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2011. I Vescovi riuniti ad Aparecida hanno ricordato che percorsi, processi e criteri per la formazione sono essenziali per i discepoli missionari di Gesù, "perché tutto il nostro popolo abbia in Lui la vita".
Dalla nota inviata dalla Conferenza Episcopale della Colombia all'Agenzia Fides, si apprende che il Corso avrà la durata di quattro settimane. I contenuti sono organizzati intorno a quattro temi principali: Discepoli missionari, la persona, Missiologia, nuove sfide per la missione. (CE) (Agenzia Fides, 18/05/2011)

Altre notizie su: www.fides.org


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