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NOTIZIE AGENZIA FIDES 8 GIUGNO

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Messaggio  Admin Mer Giu 08, 2011 10:29 pm

News Agenzia Fides
AFRICA/NIGERIA - "La Cattedrale ha subito gravi danni nell'attentato di ieri" dice a Fides il Vescovo di Maiduguri

Maiduguri (Agenzia Fides) - "La Cattedrale di St.Patrick ha subito seri danni, con porte e finestre distrutte, l'intero edificio è stato scosso dalle fondamenta dalla violenza dell'esplosione" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Oliver Dashe Doeme, Vescovo di Maiduguri, capitale dello Stato nel nord della Nigeria. Nel pomeriggio di ieri, 7 giugno, un gruppo armato ha fatto esplodere un ordigno nei pressi della Cattedrale. Sono state colpite anche due stazioni di polizia, in una serie di attacchi coordinati attribuiti dalle autorità locali alla setta Boko Haram. Il bilancio degli attacchi è di 11 morti. "La situazione a Maiduguri è molto tesa" dice Mons. Doeme, che ricorda come solo "due settimane fa un'altra chiesa cattolica è stata bersaglio di un attentato con esplosivi, così come una scuola secondaria".
Boko Haram significa in lingua haussa "l'educazione occidentale è un peccato". La setta si è resa responsabile di diversi attentati nel nord della Nigeria. Il 6 giugno un leader religioso islamico, che si opponeva alla setta, è stato ucciso in un attentato a Biu, una città a sud di Maiduguri. (L.M.) (Agenzia Fides 8/6/2011)



AFRICA/LIBIA - Mons. Martinelli teme "una spaccatura all'interno del popolo libico" e ribadisce: "credo ancora nel dialogo"

Tripoli (Agenzia Fides) - "Ieri è stata una giornata terribile a causa dei bombardamenti. Oggi, grazie a Dio, la situazione è molto più tranquilla" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. "Il quadro politico non è chiaro. Siamo in attesa di sviluppi e di progressi nel dialogo e nella pace. Io ancora credo nel dialogo. L'unica cosa che mi fa paura è la lotta tra fazioni all'interno del popolo libico, se cominciano a battersi l'uno contro l'altro sarà terribile".
Ieri Gheddafi ha di nuovo invitato la popolazione alla resistenza. "Mi viene in mente che qualche alto esponente politico occidentale, un mese fa, aveva detto che la caduta di Gheddafi è una questione di ore. Non so quanto siano lunghe queste ore." commenta Mons. Martinelli, che ribadisce: "sbaglia chi pensa di risolvere tutto con le bombe". Mons. Martinelli ridimensiona inoltre la notizia sui danni subiti dal cimitero italiano di Tripoli: "Ho visitato il cimitero. Le tombe non sono state profanate. L'ossario è in ordine. Hanno solo tracciato delle scritte sui muri della casa del custode. Che quei morti ci proteggano, perché sono tutte persone che hanno dato il loro sangue per la Libia" conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 8/6/2011)



AFRICA/UGANDA - Una migliore qualità dell'istruzione per contrastare la diffusione della cultura islamica

Konigstein (Agenzia Fides) - Per poter contrastare la crescita dell'influenza della cultura islamica occorre una educazione più mirata. E' l'appello lanciato dal Vescovo di Lugazi, nell'Uganda centrale, Sua Ecc. Mons. Matthias Ssekamanya, nel corso di una visita alla sede dell'opera internazionale di diritto pontificio "Aiuto alla Chiesa che Soffre" a Königstein, Germania. Parlando della situazione del paese, il Vescovo ha detto che i musulmani hanno assunto ruoli chiave in diversi importanti ministeri ugandesi, compresi quelli dell'economia e dell'istruzione. Le statistiche ufficiali dicono che circa il 12% dei 33 milioni di ugandesi siano seguaci dell'Islam, mentre le fonti musulmane affermano che tale percentuale sia del 33%. Mons. Ssekamanya ha anche evidenziato che queste statistiche sulle appartenenze religiose sono spesso utilizzate come strumenti politici.
Il Vescovo sostiene inoltre che nella sua diocesi, prevalentemente rurale, occorre uno sforzo maggiore per incrementare l'educazione e contrastare così l'influenza islamica. Circa il 42% del milione e mezzo di persone comprese nella diocesi di Lugazi sono cattoliche. La diocesi attualmente si occupa di 194 scuole primarie e 26 secondarie, frequentate da 75 mila studenti, assistiti da 2.300 insegnanti. Obiettivo del Vescovo è migliorare la qualità dell'istruzione e la formazione dello staff, perché l'educazione scolastica sia in grado di dare una solida formazione umana in modo da offrire al maggior numero di studenti la possibilità di frequentare l'università. Inoltre, visto che l'istruzione non è un compito limitato solo alle scuole, Mons. Ssekamanya vuole concentrare i suoi sforzi anche sull'apostolato della famiglia: "Vogliamo rafforzare la consapevolezza della dignità del matrimonio e della famiglia tra i fedeli, i genitori hanno un ruolo profetico nella vita parrocchiale"! ha affermato nel suo intervento diffuso dalla Catholic News Agency. (AP) (8/6/2011 Agenzia Fides)



ASIA/PAKISTAN - "Verità e giustizia" per Farah, ragazza cattolica rapita e convertita all'islam

Lahore (Agenzia Fides) - "Sul caso di Farah Hatim, cercheremo verità e giustizia": è quanto dichiara all'Agenzia Fides Paul Bhatti, Consigliere Speciale del Primo Ministro del Pakistan per gli affari delle minoranze religiose e leader dell'associazione "All Pakistan Minorities Alliance", impegnata per la difesa delle minoranze religiose.
Sulla storia di Farah, 24enne cattolica rapita e costretta a un matrimonio islamico (vedi Fides 13/5/2011; 7/6/2011) è in corso un'inchiesta della Commissione Nazionale "Giustizia e Pace", in seno alla Conferenza Episcopale del Pakistan. L'indagine, riferisce a Fides la Commissione, intende stabilire la verità dei fatti e produrre un dettagliato rapporto sul caso, che sarà sottoposto ai vertici della Chiesa e delle autorità civili. Le indagini sono necessarie date le differenti versioni esistenti sulla vicenda: la famiglia musulmana dove Farah ora si trova insiste nell'affermare che la ragazza ha lasciato volontariamente la famiglia di origine. Secondo fonti di Fides, invece, il suo è un caso emblematico di ragazza cristiana sequestrata e convertita con la forza. "Ne registriamo a decine" commenta a Fides una suora cattolica che opera in Punjab.
Un'altra fonte cattolica di Fides in Punjab afferma: "Rapire e convertire le ragazze cristiane e di altre minoranze religiose sembra divenuta una tattica per eliminare cristiani e indù dal Punjab. Occorre sempre denunciare tali casi per portarli all'attenzione della comunità internazionale. I problemi più gravi sono l'impunità e la collusione delle forze di polizia che, come nel caso di Farah, si rifiutano di perseguire i colpevoli. Questo atteggiamento agisce da moltiplicatore di tali atti criminali". (PA) (Agenzia Fides 8/6/2011)



ASIA/PAKISTAN - Sherry Rehman: i diritti delle minoranze sono cruciali per la democrazia in Pakistan

Karachi (Agenzia Fides) - "Un rapporto sulla condizione delle minoranze religiose è parte della nostra iniziativa per promuovere una piena democrazia in Pakistan. Il documento testimonia il deteriorarsi dello status delle minoranze religiose e la crescita dell'estremismo nel paese". Con queste parole Sherry Rehman commenta all'Agenzia Fides la pubblicazione del rapporto "A Question Of Fauth", edito dal prestigioso "Jinnah Institute", centro studi con sede a Karachi che lavora per la democrazia e lo stato di diritto in Pakistan (vedi Fides 6/6/2011). Sherry Rehman, Presidente del Jinnah Institute, è una parlamentare musulmana del Pakistan People's Party, il partito attualmente al governo nel paese. Nei mesi scorsi aveva inoltrato al Parlamento una proposta di legge per modificare la controversa "legge sulla blasfemia". Per questo è stata minacciata di morte e, per molti osservatori, è oggi nel mirino degli estremisti, dopo gli omicidi Salman Taseer e Shahbaz Bhatti.
Il Rapporto, spiega a Fides la Rehman, "pone due domande cruciali. La prima è: il Pakistan continuerà a discriminare parte dei cittadini e a chiudere gli occhi di fronte al diffondersi di una cultura di crudeltà e violenza? La seconda: la maggioranza dei cittadini del Pakistan continuerà a tollerare o a essere complice della discriminazione e della persecuzione delle minoranze? Tali questioni sono particolarmente rilevanti, dato che nell'ultimo anno abbiamo registrato un forte aumento della violenza sulle minoranze, in special modo sui cristiani e sugli ahmadi".
Il rapporto, continua la Rehman, "porta casi e testimonianze su fenomeni preoccupanti come violenze di massa contro comunità delle minoranze religiose; attacco ai luoghi di culto; ostacoli, per i cittadini non musulmani, per trovare lavoro e per l'istruzione; conversioni forzate di donne delle minoranze". Esistono però "voci che dalla società civile si alzano per denunciare violenza e oppressione e che sfidano l'estremismo". "Al Jinnah Institute - spiega - lo facciamo per l'uguaglianza di tutti i cittadini del Pakistan, in nome della visione democratica del nostro fondatore, Mohammad Ali Jinnah". Mohammad Ali Jinnah (1876 - 1948), conosciuto in Pakistan come "il grande leader", è stato il fondatore del Pakistan (promotore della partition dall'India britannica). In Pakistan gli anniversari della sua nascita e della sua morte sono feste nazionali. (PA) (Agenzia Fides 8/6/2011)



ASIA/INDONESIA - Convivenza e armonia fra cristiani e musulmani a Bekasi, luogo di tensioni e conflitti

Giacarta (Agenzia Fides) - Cristiani e musulmani che si salutano con sorrisi, che si stimano e si rispettano, che convivono armoniosamente: è quanto accade a Bekasi che, con oltre 2 milioni di abitanti, è uno dei più vasti sobborghi della megalopoli Giacarta. I cristiani locali raccontano a Fides un'esperienza che porta uno spiraglio di speranza a Bekasi, teatro di conflitti e tensioni fra gruppi radicali musulmani (come l'Islamic Defenders Front) e comunità cristiane della galassia protestante.
A Kranji, quartiere di Bekasi, è stato di recente ultimato il restauro della chiesa di San Michele. Per arrivare alla chiesa si deve passare attraverso una strada abitata da famiglie musulmane. La domenica, quando la comunità cristiana si reca in chiesa per partecipare alla liturgia, musulmani e cristiani si salutano con rispetto, amicizia e buoni sentimenti. Vicino alla chiesa sorge anche una piccola moschea. Per rispetto, durante le celebrazioni cristiane, la moschea non diffonde canti e preghiere islamiche ad alto volume.
La chiesa di San Michele ha riaperto di recente e, durante il periodo dei restauri, i leader cristiani hanno cercato di dialogare e di entrare in relazione con la popolazione musulmana del quartiere, per stabilire buoni rapporti. Il tentativo ha avuto successo e oggi il clima di tolleranza e di armonia instaurato fra cristiani e musulmani di Kranji costituisce un esempio per tutta Bekasi. Grazie a tale esperienza i gruppi fondamentalisti qui non hanno trovato terreno fertile.
Un leader cristiano di Belasi commenta a Fides: "Questo succede quando c'è il desiderio di avvicinarsi e di comprendere l'altro, di rispettarne la libertà religiosa. Questo è il principio del Pancasila (la legge dei "cinque principi", che fonda l'Indonesia ndr) tradotto nel vissuto".
Bekasi è venuta alla ribalta per la campagna di militanti islamici contro le supposte "conversioni di massa" organizzate dai cristiani. Nei mesi scorsi si sono registrati diversi episodi di cristiani percossi, di incontri di preghiera comunitari interrotti, di ostacoli alla costruzione di chiese e spesso è stato necessario l'intervento delle autorità civili e della polizia. (PA) (Agenzia Fides 8/6/2011)



ASIA/TAIWAN - Stanno per chiudersi le iscrizioni alla Giornata della Gioventù di Taiwan, dal 14 al 17 luglio

Kao Hsiung (Agenzia Fides) - "Ricostruire tutto in Gesù Cristo" è il tema della Giornata della Gioventù di Taiwan 2011 che si terrà nella diocesi di Kao Hsiung, dal 14 al 17 luglio. Secondo le informazioni raccolte dall'Agenzia Fides, gli eventi principali dell'appuntamento annuale dei giovani organizzato dalla Conferenza Episcopale regionale di Taiwan, che intende rafforzare la comunione diocesana, saranno la celebrazione del sacramento della Riconciliazione, il workshop sulla fede, la veglia di preghiera e un concerto. A fare gli onori di casa quest'anno è la diocesi di Kao Hsiung, le iscrizioni sono aperte fino al 10 giugno.
La Giornata della Gioventù di Taiwan è una iniziativa lanciata dalla Conferenza Episcopale regionale di Taiwan nel 2004. Il tema della prima edizione (1-3 ottobre a Nan Tou) è stato "Cammino verso Dio e verso l'Amore". La seconda edizione è stata nel 2007 (dal 22 al 26 agosto a Tai Nan) con il tema "Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv13,34). Da allora è diventata un appuntamento annuale, con un tema per ogni anno: "Ricevere il dono dello Spirito santo e testimoniare il Signore" (dal 9 al 12 ottobre 2008 a Tai Pei); "Giovani, fatevi avanti perché Taiwan abbia la speranza; penso, parlo e cammino come Gesù" (dal 19 al 22 agosto 2009 a Tai Chung). L'anno scorso la Giornata è stata celebrata dal 23 al 30 agosto 2010 nella diocesi di Hsinchu, ed ha avuto lo stesso tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Gioventù: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?" (Mc 10, 17). (NZ) (Agenzia Fides 08/06/2011)



AMERICA - I paesi latinoamericani celebrano la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani

Buenos Aires (Agenzia Fides) - Le nazioni dell'America Latina stanno celebrando la Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani che, secondo la consuetudine di quel continente, ha per punto di riferimento la solennità di Pentecoste, seguendo lo stesso tema indicato per tutto il mondo: "Erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere" (Atti 2,42).
La Settimana di Preghiera in Argentina si terrà da domenica 12 a domenica 19 giugno. Nell'Arcidiocesi di Buenos Aires l'evento principale, organizzato dalla Commissione Ecumenica delle Chiese cristiane in Argentina (CEICA), si terrà giovedi 16 giugno alle 19.30, nella parrocchia di Nostra Signora della Consolazione.
In Bolivia la Settimana di Preghiera si celebra dal 5 al 12 giugno. L'Arcidiocesi di Sucre ha organizzato una serie di attività invitando la comunità dei credenti a riflettere sul modello di Chiesa proposto negli Atti degli Apostoli. L'Arcidiocesi di Cochabamba ha tenuto il primo incontro lunedì 6 giugno presso la Parrocchia Maria Auxiliadora (a Loreto) sul tema: "Molti membri in un solo corpo".
Il Presidente del Consiglio Nazionale delle Chiese Cristiane del Brasile (CONIC), il Vescovo di Chapeco (SC), Mons. Manoel João Francisco, e il Segretario generale, reverendo Luiz Alberto Barbosa, hanno incoraggiato la partecipazione di tutte le comunità brasiliane. Per il Segretario generale "l'interesse delle comunità nel celebrare la Settimana di preghiera è cresciuto di anno in anno, un fatto che ci rende molto felici e, allo stesso tempo, ci dà la speranza di vedere un giorno regnare l'unità in tutto il popolo cristiano". Il Presidente del CONIC ha evidenziato che "la Settimana di preghiera dimostra l'unità e indica che la fede cristiana possiede dei punti di riferimento comuni, come per esempio, gli Apostoli, che erano responsabili della raccolta degli insegnamenti di Gesù Cristo". Ha inoltre incoraggiato i cattolici perché questa Settimana di preghiera "non è una di quelle tradizioni che nascono quasi spontaneamente nelle nostre comunità, ma chiede la consapevolezza e l! a volontà di partecipare".
Tra il 12 e il 18 giugno si terrà in tutta la Colombia la Settimana di preghiera, proposta dal Dipartimento Dottrina e Ecumenismo della Conferenza Episcopale della Colombia (CEC). In collaborazione con le Chiese storiche esistenti in Colombia, il Dipartimento ha organizzato varie attività, adattando alla situazione locale il materiale preparato dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Mondiale delle Chiese. Nell'ambito della Settimana di preghiera, domenica 12 giugno avrà luogo una celebrazione ecumenica alle ore 16, nella chiesa greco-ortodossa, Chiesa della Dormizione della Vergine Maria, a Bogotá. (CE) (Agenzia Fides 08/06/2011)



AMERICA/BOLIVIA - Impegno per il riconoscimento dei diritti dei bambini lavoratori

La Paz (Agenzia Fides) - L'Organizzazione Cattolica Internazionale per i Diritti dei Bambini (BICE) ha reso noto l'impegno della "Comisión de Naciones y Pueblos Indígenas, Originarios, Campesinos, Culturas e Interculturalidad" della Camera dei Deputati boliviana nei confronti dell'Unione dei Bambini e delle Bambine Lavoratori (UNATsBO) della Bolivia. Tale riconoscimento è giunto grazie al sostegno di questa istituzione nei settori della salute, educazione, lavoro, organizzazione, svago, identità e giustizia per i bambini, le bambine e gli adolescenti che lavorano per le strade, come lustrascarpe, venditori ambulanti, riciclatori, strilloni. Tuttavia, secondo il rappresentante nazionale, il deputato Jorge Medina, c'è ancora molto da fare per tutelare questa categoria ed è necessario coordinare tutti i settori per poter valutare attentamente ogni singola proposta a favore delle aree più vulnerabili della società, in particolare quella dei bambini. All'incontro, tenuto a ! La Paz, hanno preso parte anche rappresentanti dei bambini, bambine e adolescenti lavoratori di tutto il paese. (AP) (8/6/2011 Agenzia Fides)



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