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ACCOGLIENZA E FORMAZIONE PER LE RAGAZZE CON TRAUMI CAUSATI DALLA GUERRA - COSTA D’AVORIO

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Messaggio  Admin Dom Dic 19, 2010 2:18 am

PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE
CENTRO DI CULTURA E ANIMAZIONE MISSIONARIA
UFFICIO AIUTO MISSIONI - SETTORE PROGETTI
Via Mosè Bianchi, 94 -20149 Milano Tel.02-438221 - e.mail: progetti@pimemilano.com – www.pimemilano.com

Progetto K 239
ACCOGLIENZA E FORMAZIONE PER LE RAGAZZE CON
TRAUMI CAUSATI DALLA GUERRA - COSTA D’AVORIO


Formazione, avviamento professionale e reinserimento famigliare delle ragazze in condizione di
sfruttamento sessuale nelle zone di conflitto nel centro-nord della Costa D’Avorio

La Costa d’Avorio copre una superficie di Kmq.
318.000. Situata nel Golfo di Guinea, è divisa in
due grandi regioni naturali. Nel Sud, più piovoso e
coperto da una fitta foresta tropicale, i capitalisti
stranieri hanno realizzato grandi piantagioni di
esportazione: caffè, cacao e banane. Nel Nord,
altopiano granitico coperto di savane, vengono
coltivati sorgo, mais e arachidi
Il Paese confina con: Liberia, Guinea Conakry,
Mali, Burkina Faso, Ghana. Il clima è equatoriale
umido sulla costa, tropicale all’interno.
La popolazione, che conta circa 15 milioni di
abitanti, discende da cinque grandi gruppi etnici,
originari alcuni della savana e altri della foresta –
suddivisi in circa 80 gruppi tribali.
La capitale è Yamoussoukro, ma il centro più
importante è Abidjan che conta oltre 3 milioni di
abitanti.
Lingua ufficiale: francese.
Religioni: è ugualmente ripartita tra culti
tradizionali, islam e cristianesimo
Il tasso di analfabetismo è ancora molto elevato:
sfiora il 50% per i maschi e supera il 62% per le
femmine.
La speranza di vita è di 48 anni
La mortalità infantile è nell’ordine del 10,2%, ma
sale al 17,3 per i bambini al disotto dei 5 anni.


DESCRIZIONE DEL PROGETTO E CONTESTO IN CUI SI SVILUPPA

La Costa D’Avorio, indipendente dal 1960, ha
un’estensione territoriale di oltre 300 mila chilometri
quadrati ed una popolazione di oltre 16 milioni di abitanti.
Ha vissuto un lungo periodo di stabilità politica e crescita
economica fino al 1999. Ha un clima prevalentemente
equatoriale, suddiviso tra zona forestale (sud) e di
savana (centro nord) con l’unica eccezione della regione
confinante con il Burkina Faso ed il Malì già a carattere
pre-desertico.
A partire dai primi anni 80 la situazione politica ed
economica ha conosciuto un progressivo peggioramento
a causa della dilagante corruzione sino a precipitare,
sullo sfondo di una crisi inarrestabile, con un primo colpo
di stato militare il 24 dicembre 1999. Nonostante gli sforzi
di riconciliazione compiuti tra le forze in campo
impegnate in anni di trattative, il 19 settembre 2002 un nuovo colpo di stato ha riportato la Costa d’Avorio in una condizione di profondissima crisi con conseguenze drammatiche specialmente tra le fasce più deboli della popolazione
e, tra queste, bambini e donne.
A partire da quella data si sono susseguiti combattimenti tra le forze non governative, divise in diverse fazioni, e
l’esercito regolare nelle 3 principali città del paese:
Abidjan, Bouakè e Korhogo. Ad oggi, le forze
governative hanno ripreso il controllo di Abidjan ma le
2 altre città sono ancora sotto il controllo degli insorti.
Due diversi gruppi di forze di opposizione si sono
stabilite nella parte occidentale del paese, rendendo
così, di fatto, il paese diviso in due, il nord nelle mani
dei ribelli ed il sud in quelle dei governativi.
Le ragioni della rivolta devono essere ricercate nella
crisi politica, economica e di identità che da quattro
anni interessa la Costa d'Avorio. Il paese è il primo
produttore mondiale di cacao, ma la caduta dei prezzi
di questo prodotto lo ha fortemente colpito.
La ribellione è iniziata il 19 settembre 2002 con lo
scoppio di violenti combattimenti nella capitale
commerciale Abidjan, a cui hanno fatto seguito le
uccisioni di alcuni responsabili della sicurezza, del
Ministro dell'interno e della sua famiglia, del Ministro
della difesa e del comandante militare della città di
Bouaké, anch'essa teatro di scontri tra l'esercito governativo ed i rivoltosi che hanno tentato di rovesciare il governo di
Laurent Gbagbo.
All'origine di questi drammatici eventi ci sarebbero lo scontento di una parte delle Forze armate nazionali e le ambizioni
di rivalsa dei protagonisti del precedente tentativo di golpe, oggi esiliati. In seguito ad un'ordinanza emessa dal governo
due guarnigioni stavano per essere smobilitate, i militari si sono rivolti ai loro predecessori in esilio perché li aiutassero a
organizzare la loro protesta.
Le forze non governative si sono raggruppate nei seguenti tre principali movimenti:MPCI (Mouvement Patriotique de
Cote d’Ivoire) MPIGO (Mouvement Populaire Ivoirien du Grand Ouest) e MPJ (Mouvement pour la Paix et la Justice) ed
hanno combattuto il Governo legittimo fino al 2007 quando è stato creato un Governo di unità nazionale per preparare le
elezioni che dovrebbero avvenire il 30 Novembre 2008.
La situazione politica e sociale determinata da
questo stato di guerra civile permanente ha
portato a un deterioramento o alla scomparsa dei
servizi pubblici di base. L’accesso alle cure
sanitarie è reso ancora più difficile in particolare
nel Nord, dove lo Stato ha tagliato i fondi pubblici,
la maggior parte del personale sanitario è fuggito,
i costi dei medicinali e delle prestazioni sono
diventati inaccessibili per la maggior parte delle
famiglie, i costi di trasporto incidono
maggiormente sulla spesa totale.
Anche i casi di HIV/AIDS sono notevolmente
aumentati nel corso della guerra: con un tasso tra
i più alti dell’Africa Occidentale (oltre il 7%),
l’HIV/AIDS.
Tra le principali cause di tale incremento
includiamo le violenze sessuali e l’intensificarsi
della prostituzione, sia dal punto di vista del
numero dei clienti che come numero di ragazze,
prevalentemente minorenni, che scelgono questa
attività come fonte di reddito. Si è verificato un
incremento dei malnutriti e delle malattie causate dalle precarie condizioni igieniche.


Obiettivi del progetto:

L’obiettivo generale è di organizzare un reinserimento sociale attraverso una formazione e avviamento professionale,
accompagnato, dove possibile, da un reinserimento famigliare delle ragazze che hanno subito un disadattamento sociale e sono passate attraverso uno sfruttamento sessuale nelle zone di conflitto del centro-nord della Costa D’Avorio.
Per ogni ragazza il programma di protezione comprende tre tappe ben precise:
1. Accoglienza, accompagnamento orientamento
2. Orientamenti professionali e avviamento al lavoro
3. Accoglienza per Ragazze Madri


Per realizzare quanto sopra esposto, il progetto prevede di realizzare i seguenti obiettivi specifici:

1 Potenziamento del Centro di Transizione e Orientamento (CTO)
2 Ampliamento del Centro di Formazione Professionale Femminile (CFPF)
3 Avvio di 2 Case di accoglienza (Maison d’Accueil = MA) debitamente adibite a questo
scopo.


Descrizione del progetto: attività e risultati attesi

Titolare delle attività previste nella prima fase del programma sarà il Centro PROVVIDENZA.
Sul piano strettamente operativo, il compito affidato dal programma di attività a questo centro è quello di accogliere le
ragazze presso la struttura per procedere alla loro identificazione e avviare un percorso di reinserimento familiare.
A tal fine, alle ragazze viene proposto un percorso di accompagnamento psico-sociale unitamente ad un bilancio
delle proprie competenze scolastiche e delle proprie capacità lavorative.
In questa fase, la durata delle attività è strettamente dipendente dai bisogni di ciascun singolo beneficiario in relazione
alle capacità di raggiungere risultati soddisfacenti rispetto agli obiettivi stabiliti.
Sulla scorta dell’esperienza maturata dal centro è possibile immaginare una durata non inferiore a sei mesi e non
superiore a due anni.
Nella seconda fase del programma di attività interviene l’opera svolta dai centri PROVVIDENZA (CFPF – AGR ) per le
bambine e ragazze.
Questi centri operano come centri di formazione professionale e propongono, alle ragazze che hanno completato le
attività presso le precedenti strutture o che si avvicinano a loro soltanto ad un’età superiore, dei percorsi di avviamento al
lavoro.
In queste ultime strutture viene offerta l’opportunità di imparare un mestiere( Centro Formazione Professionale
Femminile) o di prendere parte a progetti di sviluppo di Attività a Generatrici di Reddito (AGR) che sono gestiti in forma
comunitaria.


Beneficiari diretti:

N° 200 Bambine
N° 50 Adulti
N° 150 Famiglie

Beneficiari indiretti:
Almeno 80 altre bambine che vivono a fianco di
coloro che sono seguite direttamente dal progetto,
e 15-20 figli delle ragazze madri.


Tempistica del progetto:

Il progetto, triennale, ha una data prevista d’inizio il 1.1.2009 e una data prevista per la conclusione: 31.12.2011.


Benefici del progetto sulle famiglie e sulla comunità locale

I beneficiari del progetto fanno parte di tutte le etnie e di tutte le religioni. Non ci sono discriminazioni secondo aspetti
economici, religiosi o etnici.
Dato che la rottura con l’ambiente familiare e sociale è il primo criterio di selezione dei bambini, il beneficio atteso è
quello, dove possibile, di una riunificazione familiare e, in caso contrario, di un inserimento positivo delle bambine nella
vita educativa, sociale e civile della società ivoriana.
Altro beneficio è strettamente legato al problema che i genitori non hanno più presa sui figli. Questi vengono sollecitati
dall’ambiente circostante e rischiano di essere coinvolti nel giro della droga e della prostituzione.
Il legame con le diverse attività promosse dal progetto aiuta le bambine a evitare o abbandonare una vita dissoluta e
fondare la propria esistenza su una base positiva fondata sulla formazione, una vita famigliare e sociale corretta e
costruttiva.


Sostenibilità del progetto:

La sostenibilità del progetto è giustificata dalla presenza delle Suore della Provvidenza, dei Missionari del PIME e di
altre realtà socio religiose che hanno a cuore il futuro della gioventù. D’altra parte qualora le strutture educative in ambito
familiare e sociale ritornassero ad essere efficienti il numero delle bambine con problemi di droga e prostituzione
dovrebbe diminuire. Questo permetterebbe una maggior incidenza qualitativa sul territorio allargando l’ambito di utenza
da parte della gioventù di Bouaké.


Persone dedicate al progetto: 20

18 persone retribuite dall’organizzazione nel
ruolo di:
Educatori, Animatori, Istruttori professionali,
Psicologo, Medico
2 i volontari nel Ruolo di:
Coordinatrice progetto,
Animatrice socio sanitaria


I Costi:

I costi del progetto, ripartiti nei tre anni e comprensivi dell’8% per spese di gestione, sono i seguenti:
Anno 2009: Euro 128.500.-
Anno 2010: Euro 113.840.-
Anno 2011: Euro 98.000.-
I dettagli delle spese e gli approfondimenti sulle modalità di intervento sono disponibili presso l’Ufficio Progetto del
Centro di Cultura e Animazione Missionaria Pime di Milano.

Responsabile del progetto è Padre Dino DUSSIN, residente a Bouaké e Superiore
Regionale del Pime in Costa d’Avorio.

Giugno 2009

Per richiedere ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Aiuto Missioni del PIME - tel. 02 438221
e-mail: progetti@pimemilano.com, o visitare il sito www.pimemilano.com


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