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Messaggio  Admin Gio Giu 09, 2011 8:34 pm

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EUROPA/ITALIA - Missionari e Missionarie della Consolata: eletti i Superiori generali

Roma (Agenzia Fides) - I Missionari della Consolata (IMC) e le Suore Missionarie della Consolata (ISMC), riuniti in Capitolo generale dal 9 maggio, rispettivamente a Roma e a Nepi (VT), hanno eletto i nuovi Superiori generali: sono padre Stefano Camerlengo e suor Simona Brambilla.
Padre Stefano Camerlengo è nato l'11 giugno 1956 a Morrovalle (MC), ha compiuto gli studi teologici a Torino e Roma, presso l'Università Gregoriana. E' stato ordinato sacerdote il 19 marzo 1984 a Wamba, nell'attuale Repubblica Democratica del Congo, paese in cui ha lavorato a più riprese nell'attività pastorale, formativa e come Superiore regionale. L'ultimo Capitolo generale lo aveva eletto Vice Superiore generale.
Suor Simona Brambilla, di origine brianzola, ha 46 anni. Consigliera generale dal 2005 ad oggi, la nuova Superiora generale si è laureata in psicologia presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, con la tesi: "Evangelizzare il cuore. L'Evangelizzazione inculturata tra i macua scirima del Mozambico", frutto della sua esperienza missionaria vissuta in Mozambico.
I Missionari della Consolata e le Missionarie della Consolata sono stati fondati a Torino dal beato Giuseppe Allamano (1851-1926), che a soli 29 anni venne nominato Rettore del più importante Santuario mariano della città, dedicato alla "Madonna Consolata", e formatore del giovane clero. I Missionari della Consolata vennero fondati nel 1901 e le Missionarie nel 1910. L'istituto maschile conta oggi circa mille missionari e il ramo femminile 750 suore, entrambi operano in quattro continenti. La chiusura del Capitolo è prevista per il 20 giugno a Torino, per la festa della Consolata, presso il Santuario dedicato alla Vergine. (SL) (Agenzia Fides 9/06/2011)



AFRICA/SUDAN - "Il dramma umanitario di migliaia di sfollati da Abyei continua" dice a Fides l'Amministratore Apostolico di Malakal

Juba (Agenzia Fides) - "La popolazione di Abyei è ancora dispersa nell'area del cessate il fuoco e necessita di assistenza. Il dramma umanitario continua" dice all'Agenzia Fides Mons. Roko Taban Mousa, Amministratore Apostolico di Malakal, nel sud Sudan, sotto la cui giurisdizione ricade Abyei, la località contesa tra nord e sud Sudan, occupata il 21 maggio dalle truppe di Khartoum. Gli abitanti dell'area sono fuggiti determinando una grave emergenza umanitaria. "Vi sono persone di buona volontà che da diverse città del sud Sudan inviano aiuti. Questi contributi però non sono sufficienti a far fronte alle necessità di tutti, al massimo possono bastare per 3-4 giorni e poi si è di nuovo da capo" afferma preoccupato Mons. Mousa. Secondo le stime ufficiali gli sfollati sono 46.000, mentre alcune agenzie umanitarie affermano che sono circa 100.000. (L.M.) (Agenzia Fides 9/6/2011)



AFRICA/SUDAN - Intensi combattimenti a Kadugli, il capoluogo del sud Kordofan; a Fides la testimonianza del Vescovo coadiutore di El Obeid

Juba (Agenzia Fides) - "I combattimenti continuano, l'intera popolazione è fuggita dalla città" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Michael Didi Adgum Mangoria, Vescovo coadiutore di El Obeid, nella cui giurisdizione rientra il sud Kordofan (nel sud Sudan), la cui capitale, Kadugli, è da giorni al centro di violenti combattimenti tra le truppe del nord e del sud Sudan. "L'ONU ha inviato alcuni osservatori. Due suore comboniane ed un sacerdote, insieme a qualche decina di persone, sono state fatte sgomberare dalla chiesa dove si erano rifugiati e si trovano ora nel compound degli osservatori dell'ONU" dice il Vescovo. Mons. Mangoria, pur apprezzando il loro intervento, sottolinea che gli uomini inviati dall'ONU "sono semplici osservatori e non peacekeeper. Non sono in grado di proteggere nemmeno sé stessi, figuriamoci i civili".
"Ci sono 7 parrocchie nella regione dei Monti Nuba, di cui una a Kadugli. Ho contattato i parroci delle altre parrocchie e mi hanno detto che da loro la situazione è calma. Il problema è quindi nella città di Kadugli" evidenzia Mons. Mangoria. Per far comprendere la gravità della situazione il Vescovo riferisce: "questa mattina sono riuscito a telefonare alle religiose che si trovano sotto la protezione dell'ONU, ma non riuscivo a sentirle bene a causa del rumore dei combattimenti che provenivano dalla città". Mons. Mangoria spera che vi siano spazi per una trattativa: "un parlamentare mi ha detto che vi sono dei tentativi di trovare una soluzione pacifica, ma finora la situazione è bloccata e i combattimenti continuano" . (L.M.) (Agenzia Fides 9/6/2011)



AFRICA/ANGOLA - Una nuova casa di accoglienza per bambini e giovani a rischio a Luanda

Luanda (Agenzia Fides) - I bambini poveri ed abbandonati di Luanda da circa un mese possono contare sul sostegno della casa d'accoglienza per minori "Zeferino Namuncurá", ristrutturata e gestita dai volontari dell'ong salesiana "Volontariato Internazionale per lo Sviluppo" (VIS). La casa si trova nel quartiere "Boa Vista", uno dei più poveri di Luanda, ed attualmente accoglie 11 giovani sottratti alla vita di strada e impegnati nel cammino di recupero e reinserimento nella società. La ristrutturazione è stata realizzata grazie al progetto "Rafforzamento della rete di protezione sociale dei bambini e adolescenti più vulnerabili e marginalizzati di Luanda" ed è inserita nel programma di attività sviluppato dal VIS per offrire ai bambini e giovani a rischio della capitale dei luoghi in cui crescere e formarsi a integralmente.
Il VIS è presente in Angola dal 1991 ed opera in diversi settori, tra i quali educazione, tutela della salute, formazione professionale, difesa dei diritti umani. Negli ultimi anni ha concentrato le sue attività nelle province di Luanda e di Moxico, impegnandosi particolarmente nella formazione dei formatori locali, unendo l'istruzione scolastica, in primo luogo l'alfabetizzazione, con l'educazione allo sviluppo e ai diritti umani. Dei corsi residenziali di formazione hanno beneficiato circa 500 formatori (professori di scuole e animatori di gruppi giovanili); negli incontri di sensibilizzazione sono state coinvolte circa 7 mila persone; 750 operatori "seniores" di alfabetizzazione sono stati coinvolti in corsi di aggiornamento e, tra le altre attività, sono stati avviati anche corsi d'informatica e diverse iniziative per la sensibilizzazione sui diritti umani tramite trasmissioni radio e la stampa. (AP) (9/6/2011 Agenzia Fides)



ASIA/PAKISTAN - Paura per Farah, ragazza cattolica drogata e costretta a firmare la conversione all'islam

Lahore (Agenzia Fides) - Si teme per la vita di Farah Hatim, la ragazza cattolica rapita e costretta al matrimonio e alla conversione all'islam nella città di Rahim Yar Khan, nel sud del Punjab (vedi Fides 7 e 8/6/2011). Come riferiscono a Fides i familiari della ragazza, Farah viene costantemente drogata e la sua stessa vita sarebbe in pericolo. Sono tuttora in corso, intanto, i tentativi di scoraggiare la famiglia a proseguire nella sua richiesta di "lasciare libera Farah". Ieri Qasim e Huma Hatim, fratello e sorella della vittima, sono stati convocati dalla polizia locale che ha mostrato loro il certificato di matrimonio, una dichiarazione di conversione all'islam e una foto di Farah, in vesti tradizionali musulmane. La polizia ha concluso che "tutto è regolare", ribadendo l'invito ai familiari di abbandonare ogni rivendicazione. Secondo Huma and Qasim, quei documenti sono palesemente artefatti. Le supposte firme di Farah sono in urdu - notano - mentre la ragazza usa! va firmare in inglese. Nella foto, inoltre, la ragazza è totalmente velata, "per coprire le percosse ricevute", affermano. "La polizia ci vuole convincere a dimenticare Farah, ma noi andremo avanti" dicono i familiari.
"Sarà molto difficile vincere questa battaglia e riavere la ragazza", commenta a Fides Sua Ecc. Mons Lawrence Saldanha, Arcivescovo emerito di Lahore e per diversi anni Presidente della Conferenza Episcopale. "La legge non è a nostro favore, e poi vi sono molte pressioni sui cristiani e sui funzionari pubblici" rimarca. "Va detto che la nostra Commissione Giustizia e Pace documenta numerosi casi come questo. E molti non vengono alla luce, perché i cristiani sono minacciati e hanno paura di esporsi. Si tratta di palesi violazioni dei diritti umani, della libertà di coscienza e di religione".
Come già segnalato nei mesi scorsi all'Agenzia Fides (vedi Fides 13/4/2011) da fonti locali, in Pakistan sono in aumento le conversioni forzate all'islam, gli stupri e i matrimoni forzati. Le vittime sono soprattutto ragazze cristiane e indù, le più vulnerabili, perché di comunità povere, indifese, emarginate, dunque facilmente esposte a soprusi, minacce e violenze. Spesso non hanno nemmeno il coraggio di denunciare le aggressioni. (PA) (Agenzia Fides 9/6/2011)



ASIA/INDONESIA - Le Chiese della Papua al governo: rivedere i contratti delle compagnie estrattive

Jayapura (Agenzia Fides) - I contratti firmati dal governo indonesiano con le grandi multinazionali per lo sfruttamento delle risorse minerarie in Papua (o Irian Jaya) "non danno alcun beneficio alle popolazioni indigene", anzi "creano molti problemi di sicurezza, di sostenibilità ambientale, di violazione dei loro diritti ancestrali": è quanto affermano le Chiese della Papua al governo indonesiano, chiedendo di rivedere l'appalto firmato con la compagnia estrattiva americana Freeport Mc Moran.
Come riferisce a Fides una nota della "Comunione delle Chiese in Papua", "finora la presenza di imprese estere nella regione non ha portato vantaggi alla popolazione", ma solo problemi: "i popoli indigeni della Papua sono titolari di diritti consuetudinari sui territori, che vengono del tutto ignorati". Inoltre, con l'arrivo delle compagnie straniere, i problemi di sicurezza nella regione sono aumentati: nei gironi scorsi la Freeport è stata accusata di essere coinvolta nell'uccisione di alcuni indigeni che protestavano contro la presenza della compagnia.
Il governo indonesiano ha forti legami economici con la Freeport: la multinazionale ha appena pagato una tranche di 678 milioni di dollari come compenso per l'accordo di estrazione di risorse minerarie in Indonesia. Dal 1992 a oggi la compagnia ha versato al governo di Giacarta oltre 12,1 miliardi di dollari.
Nei giorni scorsi, a conclusione di una conferenza congiunta fra leader civili e religiosi, le Chiese della Papua hanno sottoposto al governo un documento con 22 raccomandazioni, in cui si chiede la revisione del contratto con la Freeport. I leader cristiani rivendicano il loro ruolo nel contribuire alla soluzione di problemi cruciali in Papua: sviluppo umano, istruzione, progresso culturale e formazione spirituale della popolazione. Esprimono il sostegno alla "speciale autonomia territoriale" della Papua, da costruire responsabilizzando - e non mortificando - le comunità locali. Le Chiese della Papua operano in difesa della vita, dei diritti, e della promozione sociale delle comunità indigene, i cui membri spesso sono considerati "cittadini di seconda classe" e di fatto emarginati e discriminati nella loro stessa provincia. (PA) (Agenzia Fides 9/6/2011)



ASIA/CINA - La diocesi di Han Zhou rinasce dopo il terremoto del 2008

Han Zhong (Agenzia Fides) - A tre anni dal terremoto, la diocesi di Han Zhong della provincia dello Shaan Xi, che è stata colpita duramente dal terremoto del 12 maggio 2008, sta riprendendo il suo cammino pastorale e missionario. Secondo le informazioni pervenute all'Agenzia Fides, nei giorni scorsi Mons. Yu Ren Shen, anziano Vescovo della diocesi, ha consacrato la nuova chiesa della parrocchia di Xi Xiang - che era stata costruita nel 1870 e distrutta dal terremoto del 2008 - ringraziando per l'impegno e la generosità dimostrata i fedeli, i Vescovi, i sacerdoti di tutto il paese e anche le autorità locali: tutti hanno contribuito economicamente a sostenere la spesa di un milione di Yuan (equivalente a circa 200 mila euro). La riacquistata vitalità della diocesi si esprime anche attraverso i suoi impegni pastorali: nella Santa Pasqua 15 catecumeni hanno ricevuto i sacramenti dell'iniziazione cristiana e a maggio si è svolto il corso di formazione permanente per i sacerd! oti e i religiosi.
La diocesi di Han Zhong è orgogliosa dei suoi quasi quattro secoli di evangelizzazione. Secondo il sito diocesano, nel 1635 il missionario gesuita francese p. Etienne Faber (o Le Fevre) giunse nella provincia dello Shaan Xi portando il Vangelo a questa fertile terra cinese. Nel 1885 la Santa Sede divise la diocesi di Han Zhong dalla diocesi di Shaan Xi, nominando nel 1887 come primo Vescovo un missionario italiano. In seguito ha avuto altri 5 Vescovi italiani, soprattutto missionari del PIME, che erano impegnati nella missione locale dalla fine dell'Ottocento. Oggi la diocesi conta 21.000 fedeli, due Vescovi, 33 sacerdoti, 7 seminaristi, 20 parrocchie e 22 cappelle, 3 cliniche gestite dalle religiose della Congregazione della Madonna del Buon Consiglio. Annualmente ci sono circa mille nuovi battezzati. La diocesi è molto attiva nella pastorale e nell'evangelizzazione, ed anche nel campo sanitario, educativo e caritativo, con cliniche e scuole. (NZ) (Agenzia Fides 09/06/2011)



AMERICA/MESSICO - La Marcia per la Pace "espressione della stanchezza a cui sta arrivando la società"

Cuernavaca (Agenzia Fides) - "E' una espressione della stanchezza a cui sta arrivando la società" e che, pertanto, deve trasformarsi in una conversione del cuore: così si è espresso Mons. Alfonso Cortes Contreras, Vescovo di Cuernavaca, che sta partecipando alla "Marcia per la Pace con Giustizia e Dignità" che, partita sabato 4 giugno da Cuernavaca, procede verso Ciudad Juarez (Chihuahua), che conta di raggiungere il 10 giugno. Qui le organizzazioni civili firmeranno il "Patto nazionale per la pace". Mons. Cortes Contreras ha detto inoltre che le strutture di ingiustizia, di cattiveria e d'inganno sono il risultato della mancanza di valori nella società, e gran parte di questo problema è dovuto alla disintegrazione della famiglia.
Malgrado i recenti atti di violenza legati al narcotraffico che hanno avuto luogo a Morelia, anche durante la Marcia della Pace, l'Arcivescovo locale, Mons. Alberto Suarez Inda, ha invitato tutti i cittadini a trasformare i sentimenti del cuore e a rivolgersi a Dio, poiché le vie di morte lasciano solo distruzione. "E' proprio il contrario del messaggio cristiano: invito tutti i fratelli di Morelia a mettere veramente le mani sul cuore per convertirsi a Dio, nostro Signore, e a lasciare questi sentieri di morte che non producono nulla, solo la distruzione" ha dichiarato l'Arcivescovo, osservando poi che la radice del problema coinvolge tutti i cittadini. Pertanto attraverso la famiglia, la trasmissione della fede e dei valori e un'educazione integrale, le persone potranno crescere e promuovere un cambiamento graduale nella società.
La Marcia per la Pace ha completato ieri, 8 giugno, il quinto giorno di cammino attraverso gli stati messicani, allo scopo di raccogliere firme per il "Patto nazionale per la Pace", a cura del Movimento Nazionale per la Pace con Giustizia e Dignità. I manifestanti chiedono allo stato giustizia per più di 40.000 vittime della "guerra della droga". Centinaia di parenti delle vittime e di membri delle organizzazioni sociali stanno attraversando il paese esprimendo il loro rifiuto della violenza.
Il mese scorso (vedi Fides 07/05/2011) il Vescovo della diocesi di Saltillo, Mons. Raúl Vera, aveva partecipato ad un'altra Marcia per la Pace che, dopo aver percorso 85 chilometri, era arrivata a Città del Messico, allo scopo di chiedere la fine della militarizzazione causata dalla guerra al narcotraffico e per dire basta alla violenza che ha causato circa 40.000 morti dal 2006. (CE) (Agenzia Fides, 09/06/2011)



AMERICA/MESSICO - Una mostra ricorda il missionario p. Chini, evangelizzatore dell'America

Città del Messico (Agenzia Fides) - Sarà aperta fino al 30 giugno, presso la Biblioteca "Francisco Xavier Clavijero" dell'Università Iberoamericana (UIA) di Città del Messico, la mostra dedicata a padre Eusebio Francesco Chini, intitolata "Missionario di mente audace, spirito indomabile e cuore avventuroso". Secondo le informazioni inviate all'Agenzia Fides dalla Curia generale dei gesuiti, la mostra, organizzata dall'Università Iberoamericana, intende celebrare i 300 anni della morte di Padre Chini (1645-1711). Sono esposti oltre 100 documenti tra manoscritti, lettere, libri, mappe e oggetti, di proprietà degli archivi della Provincia messicana della Compagnia di Gesù, dell'Università Iberoamericana, di singoli individui e dei governi degli Stati di Sonora e Bassa California che li hanno gentilmente prestati per l'occasione. Padre Chini (o Kino secondo un'altra grafia), conosciuto anche come il Padre della Pimería Alta, regione compresa oggi tra lo Stato di Sonora e l! 'Arizona del Sud, è considerato uno dei più importanti evangelizzatori della Compagnia di Gesù in America. Fu geografo, esploratore, cartografo, scrittore, impegnato a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni indigene autoctone e per il rispetto dei loro diritti. Nel 1975 una statua in suo onore è stata collocata nel Campidoglio di Washington nel National Statuary Hall, il pantheon nazionale dei Grandi d'America. (SL) (Agenzia Fides 9/6/2011)



OCEANIA/AUSTRALIA - Donne e Sviluppo: il 70% dei poveri di tutto il mondo sono donne

Sydney (Agenzia Fides) - Secondo alcuni recenti dati statistici, le donne rappresentano il 70% dei poveri di tutto il mondo. Sono svantaggiate per diversi aspetti che le sottopongono a rischio di povertà e fame, a causa della sistematica discriminazione che subiscono in quasi tutti i settori: istruzione, lavoro, sanità, controllo delle attività, partecipazione nella società. Lo stato di povertà spesso le sottopone a gravi rischi di violenza, in particolare nel corso dei conflitti dove molto spesso sono tra le vittime principali. Caritas Australia ha ribadito la necessità di un cambiamento urgente per tutelare questa categoria, supportando il Millennium Development Goal 3, il quale riconosce che crescita e sviluppo sostenibili possono realizzarsi solo quando tutti, uomini, donne, ragazze e ragazzi, abbiano la totale partecipazione nelle questioni che riguardano la loro vita.
Quando le donne hanno il potere economico, a trarne beneficio è l'intera comunità. Alcuni studi dimostrano che le donne impegnano i loro guadagni per le spese familiari che riguardano la salute e il benessere di tutti i componenti della famiglia, per il cibo, i farmaci e l'istruzione. Inoltre maggiore è il livello di istruzione femminile, migliore è la salute materno infantile e lo stesso tasso di sopravvivenza infantile. In alcune zone del mondo le donne provvedono ad oltre il 70% del lavoro agricolo e producono oltre il 90% del cibo. La World Bank ha calcolato che nella sola Africa subsahariana, la produzione alimentare potrebbe aumentare del 20% semplicemente migliorando l'accesso delle donne alle attrezzature agricole, alle varietà di sementi e fertilizzanti.
Caritas Australia promuove la salute e il benessere di donne, uomini, ragazzi e ragazze attraverso programmi integrati in tutte le regioni in cui è impegnata. L'organizzazione lavora sia con uomini che con donne per migliorare la partecipazione economica e sociale delle donne e delle ragazze nelle loro comunità. E' impegnata anche a sradicare alcune delle cause più profonde che generano povertà, come la violenza e gli abusi dei diritti umani che emarginano le donne e le ragazze e impediscono la loro piena partecipazione alla vita della comunità. In Laos, ad esempio, dove il tasso di alfabetizzazione femminile è molto basso rispetto a quello maschile, così come pure le opportunità di lavoro, le famiglie in cui è presente una figura femminile sono considerate particolarmente vulnerabili alla povertà e alla violenza. Caritas Australia interviene nel paese sostenendo il partner locale e favorendo opportunità lavorative per le donne più emarginate, offrendo loro la possibilità di m! andare i propri figli a scuola. Grazie a questo programma si riduce notevolmente la vulnerabilità alla violenza e allo sfruttamento di molte giovani.
Nella Repubblica Democratica del Congo, dove purtroppo è molto diffusa la violenza contro le donne, Caritas Australia lavora in partnership con la Caritas locale, Caritas Goma, per garantire assistenza sanitaria e consulenza alle vittime di stupri. A Samoa, attraverso il progetto Women's Empowerment and Rehabilitation Caritas Goma sostiene le donne attraverso la formazione in comitati locali per la pratica del cucito, per l'artigianato e altre attività che consentano loro di ottenere un reddito. In questo modo le donne migliorano lo stato di salute, alimentazione ed istruzione della loro famiglia. (AP) (9/6/2011 Agenzia Fides)



ATTI DELLA SANTA SEDE
OCEANIA/ISOLE SALOMONE - Nomina dell'Ausiliare di Honiara

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Santo Padre Benedetto XVI in data 9 giugno 2011 ha nominato Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Honiara (Isole Salomone) Sua Ecc. Mons. John Doaninoel, S.M., trasferendolo dall'ufficio di Vescovo Ausiliare dell'arcidiocesi di Rabaul (Papua Nuova Guinea). (SL) (Agenzia Fides 9/06/2011)



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