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Messaggio  Admin Lun Mag 16, 2011 5:39 pm

News Agenzia Fides
VATICANO - Nuovo appello del Papa per la Libia e la Siria, "perché la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza"

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Un nuovo appello è stato lanciato dal Santo Padre Benedetto XVI per la Libia e per la Siria, dopo la preghiera del Regina Cæli recitata domenica 15 maggio, con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Queste le parole del Santo Padre: "Continuo a seguire con grande apprensione il drammatico conflitto armato che, in Libia, ha causato un elevato numero di vittime e di sofferenze, soprattutto fra la popolazione civile. Rinnovo un pressante appello perché la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza, con l'aiuto degli Organismi internazionali che si stanno adoperando nella ricerca di una soluzione alla crisi. Assicuro, inoltre, la mia orante e commossa partecipazione all'impegno con cui la Chiesa locale assiste la popolazione, in particolare tramite le persone consacrate presenti negli ospedali. Il mio pensiero va anche alla Siria, dove è urgente ripristinare una convivenza improntata alla concordi! a e all'unità. Chiedo a Dio che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue in quella Patria di grandi religioni e civiltà, ed invito le Autorità e tutti i cittadini a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca del bene comune e nell'accoglienza delle legittime aspirazioni a un futuro di pace e di stabilità."
Nella Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, il Santo Padre ha anche invitato "a una speciale preghiera per i Vescovi - compreso il Vescovo di Roma! -, per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero". In particolare, Benedetto XVI ha esortato a pregare per le vocazioni al sacerdozio, perché "anche in questo tempo, nel quale la voce del Signore rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci, ogni comunità ecclesiale è chiamata a promuovere e curare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Gli uomini infatti hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di Pastori che annunciano la sua Parola e fanno incontrare il Signore nei Sacramenti." (SL) (Agenzia Fides 16/05/2011)

Links:
Il testo integrale del discorso pronunciato dal Santo Padre, plurilingue
http://www.fides.org/ita/documents/Regina_C._15052011.doc


AFRICA/COSTA D'AVORIO - Il governo denuncia nuovi massacri nel sud-ovest; i Vescovi lanciano appelli alla riconciliazione nazionale

Abidjan (Agenzia Fides) - "Anche se i combattimenti ad Abidjan sono cessati da giorni, la popolazione vive ancora in un clima di insicurezza. Nonostante questo la vita sta rientrando nella quotidianità ordinaria" dicono all'Agenzia Fides fonti della Chiesa da Abidjan, la capitale economica ed amministrativa della Costa d'Avorio, che per motivi di sicurezza non possono essere citate. Il Paese sta cercando di uscire dalla crisi e dalle violenze originate dallo scontro tra le forze dell'ex Presidente Laurent Gbagbo e l'attuale Capo dello Stato, Alassane Ouattara. Lo scontro era scoppiato quando Gbagbo non aveva riconosciuto la vittoria di Ouattara nel ballottaggio presidenziale dello scorso novembre. "È soprattutto alla sera che la gente ha paura di uscire di casa - riferiscono le nostre fonti -. Il trauma dei recenti scontri è ancora vivo e quindi è comprensibile il clima di insicurezza avvertito dalla popolazione, anche quando non vi sono avvenimenti che possano alimenta! rlo".
Il governo ivoriano ha denunciato che 220 civili sono stati uccisi nel sud-ovest del Paese, dai miliziani e mercenari di Gbagbo in fuga dalle loro roccaforti in alcuni quartieri di Abidjan. In precedenza erano state scoperte fosse comuni nell'ovest ivoriano, con i corpi di centinaia di civili. Questi massacri erano stati invece attributi, da più parti, alle forze filo Ouattara. Tali crimini saranno oggetto di indagine da parte di una Commissione per la verità e la riconciliazione, la cui istituzione è stata di recente annunciata dal Presidente Ouattara.
"Per quanto riguarda la situazione umanitaria vi sono ancora alcuni sfollati ospitati in una parrocchia a Yopougon (un quartiere di Abidjan) ma la situazione più grave è quella di Duékué (nell'ovest del Paese) dove gli sfollati sono 10-15mila. Queste persone hanno perso tutto: le loro case ed i loro villaggi sono stati dati alle fiamme" ricordano le fonti di Fides.
La settimana scorsa, da giovedì 12 a sabato 14 maggio, sono state proclamate 3 giornate di lutto nazionale per ricordare le vittime dei massacri. In questa occasione Sua Ecc. Mons. Jean-Pierre Kutwa, Arcivescovo di Abidjan, durante una cerimonia ecumenica, ha condannato le violenze ed ha soprattutto invitato tutti gli ivoriani alla riconciliazione ed alla pace. "Tutti i Vescovi nelle omelie domenicali hanno ricordato le vittime ed hanno lanciato appelli alla concordia" dicono le fonti di Fides.
A giugno si riunisce l'Assemblea Plenaria annuale della Conferenza Episcopale ivoriana: sarà la prima occasione per i Vescovi della Costa d'Avorio di ritrovarsi dopo le violenze degli ultimi mesi, ed è probabile che in quell'occasione pubblicheranno una presa di posizione ufficiale su tali avvenimenti. (L.M.) (Agenzia Fides 16/5/2011)



AFRICA/NIGERIA - Secondo HRW 800 persone sono morte negli scontri in Nord Nigeria; il Vescovo di Kano conferma che ora la situazione è calma

Kano (Agenzia Fides) - "Non ho ancora visto il rapporto di Human Rights Watch (HRW), quindi non posso commentarlo" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. John Namaza Niyiring, Vescovo di Kano, nel nord della Nigeria. Secondo un rapporto reso noto oggi, 16 maggio, da HRW, gli scontri seguiti alle elezioni presidenziali del mese scorso in Nigeria hanno provocato la morte di oltre 800 persone in tre giorni. "Dopo le violenze delle scorse settimane, la situazione a Kano è calma, così come in diverse altre aree del nord della Nigeria, anche se non sappiamo quello che potrà accadere in futuro" dice a Fides Mons. Niyiring.
La Chiesa nigeriana ha denunciato in diverse occasioni quei politici che incitano all'odio la popolazione. Sua Ecc. Mons. Matthew Ndagoso, Arcivescovo di Kaduna, in una conferenza stampa tenutasi dopo la conclusione delle elezioni presidenziali, vinte dal Presidente uscente Goodluck Jonathan, ha invitato i leader politici a scusarsi con il popolo nigeriano per la corruzione ed ha rivolto un appello ai giovani perché non diventino strumenti della manipolazione e della violenza da parte di politici senza scrupoli. L'Arcivescovo di Kaduna ha ricordato inoltre che le autorità federali e locali hanno il dovere di garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Mons. Ndagoso ha comunque ringraziato l'Independent National Electoral Commission (INEC) per aver "offerto un raggio di speranza" ai nigeriani.
In una precedente intervista a Fides (vedi Fides 4/5/2011) Mons. Niyiring aveva sottolineato l'importanza del dialogo interreligioso per risolvere le dispute tre le diverse comunità e prevenire nuove violenze. "Non abbiamo avuto ancora un incontro con i leader religiosi islamici ma spero in breve tempo che si riunisca il consiglio interreligioso, per il suo consueto incontro mensile, per discutere degli ultimi avvenimenti" conclude il Vescovo di Kano. (L.M.) (Agenzia Fides 16/5/2011)



AFRICA/SOMALIA - Grave crisi alimentare nel paese colpito da siccità e conflitti

Mogadiscio (Agenzia Fides) - La recente siccità ha sterminato gran parte del bestiame della regione somala e ha causato una impennata nei prezzi dei cereali in tutto il paese. Le piogge attese quest'anno sono arrivate in ritardo, e inadeguate per il recupero delle comunità. Anche se l'Africa orientale è soggetta a siccità ricorrenti, quest'anno il fenomeno è stato particolarmente grave. Secondo il rapporto del Food Security and Nutrition Analysis Unit (FSNAU), riportato dal Catholic Information Service for Africa, 2.4 milioni di somali, circa un terzo della popolazione del paese, vive attualmente una grave crisi dovuta ad una delle peggiori siccità della storia recente e al conflitto in corso. La maggior parte delle famiglie povere dipende dalla produzione locale dei cereali più economici ed uno scarso raccolto porterebbe un ulteriore aumento dei prezzi, rendendo l'acquisto dei generi alimentari estremamente difficoltoso per la maggior parte dei somali che vivono con me! no di un dollaro al giorno. In alcune aree della Somalia, in particolare quelle del sud, la malnutrizione colpisce il 30% della popolazione. Oltre 55 mila persone sono state sfollate in seguito alla recente siccità e molte altri stanno migrando verso le aree urbane alla ricerca di cibo e acqua. Per gli agricoltori e i pastori ci vorranno molte stagioni per recuperare i loro mezzi di sostentamento. A causa di un calo rilevante dei finanziamenti, le agenzie umanitarie non hanno risorse sufficienti in grado di rispondere alle esigenze di tutti coloro che necessitano di aiuto. (AP) (16/5/2011 Agenzia Fides)



AFRICA/UGANDA - Urge maggiore impegno nelle nazioni africane per il rispetto delle minoranze

Kampala (Agenzia Fides) - L'associazione in difesa dei diritti umani Minority Rights Group (MRG) ha esortato i paesi africani ad intensificare il proprio impegno a favore del rispetto dei diritti dei gruppi di minoranza. Nel Rapporto 2011 dal titolo People's Under Threat, lanciato recentemente a Nairobi, MRG dichiara che 6 dei primi 10 paesi in cui si registra tale fenomeno si trovano in Africa e sono: Somalia, Sudan, Repubblica Democratica del Congo (DRC), Etiopia, Nigeria e Costa d'Avorio, accanto ad Afghanistan, Iraq, Myanmar e Pakistan. Questi sono i primi 10 paesi in tutto il mondo dove si verificano i casi più seri di violazione dei diritti delle minoranze. Costa d'Avorio, Uganda, Guinea e Libia sono i paesi in cui i casi di abusi emergono con più frequenza nel continente africano. MRG è una organizzazione non-governativa impegnata a favore dei diritti delle minoranze etniche, religiose e linguistiche e delle popolazioni indigene di tutto il mondo. (AP) (16/5/2011! Agenzia Fides)



ASIA/INDIA - Ragazza cristiana stuprata e uccisa in Orissa, cristiani sotto shock: "il massacro continua"

Bhubaneswar (Agenzia Fides) - Un omicidio mirato contro la comunità cristiani in Orissa: Banita Pradhan, una ragazza cristiana 17enne, è stata violentata e uccisa. Secondo i cristiani, responsabili dell'omicidio sono i gruppi estremisti indù, che continuano ad infierire impunemente sulle minoranze cristiane nello stato.
Il corpo di Banita Pradhan, studentessa di un college, è stato ritrovato ieri, 15 maggio, dalla polizia, con segni di ferite e percosse, il volto sfigurato, nei pressi di G Udayagiri, nel distretto di Kandhamal, teatro delle violenze anticristiane del 2008. La ragazza era scomparsa dal 9 maggio e la famiglia era in pena. Secondo il padre della vittima, i sospetti cadono sull'attivista indù Dinesh Naik e su altri militanti, che hanno prima stuprato e poi ucciso la ragazza.
"C'è grande paura fra la popolazione. Il massacro dei cristiani continua come uno stillicidio. il terrore è che si possano ripetere violenza di massa. Oggi preghiamo e invochiamo la protezione di Dio. Chiediamo una seria indagine della polizia, che ha promesso verbalmente un impegno, ma per ora non ha dato nessun risultato" spiega a Fides Asit Mohanty, delegato regionale del "Global Council of Indian Christians" (GCIC) in Orissa, organizzazione non governativa che opera in difesa dei diritti dei cristiani.
Secondo il GCIC, dietro l'omicidio vi sono gli stessi gruppi fondamentalisti indù responsabili dei pogrom del 2008, ma occorre una indagine per provarlo e per punire i colpevoli: "Se la polizia e le autorità civili non si impegneranno - per ben noti motivi di collusione con gli estremisti - anche questo omicidio resterà impunito" nota a Fides Mohanty.
Il delegato ricorda che negli ultimi anni i casi di ragazze cristiane rapite, violentate e uccise sono in netto aumento, e il fenomeno costituisce una forma subdola di intimidazione verso la comunità cristiana. Il GCIC ha scritto una lettera al Primo Ministro dell'Orissa, lanciando un appello alle autorità federali indiane, perchè facciano rispettare la legge dello stato, "dove l'illegalità e l'impunità condannano le minoranze cristiane alla persecuzione".
I cristiani ricordano anche un altro misterioso omicidio: quello del Pastore Saul Pradhan, trovato ucciso nel gennaio 2011 nello stesso distretto. Attualmente due estremisti indù, sospettati dell'assassinio, sono stati arrestati.
Alcuni mesi fa la Chiesa locale dell'Orissa aveva denunciato a Fides l'esistenza di "allarmanti notizie della tratta di giovani donne su larga scala in Orissa. Le vittime sono soprattutto ragazze cristiane. Le violenze del 2008 contro i cristiani hanno dato l'opportunità a gruppi criminali di trovare facili prede fra i profughi e fra i poveri". Banita Pradhan potrebbe essere stata oggetto delle mire di gruppi criminali, dediti al traffico di esseri umani. (PA) (Agenzia Fides 16/5/2011)



ASIA/SIRIA - "Cristiani a rischio se cade il regime alawita", dice un missionario

Beirut (Agenzia Fides) - "Se il regime alawita di Bashar al Hassad dovesse cadere, le minoranze cristiane corrono un grave rischio. Potrebbe ripetersi quanto è accaduto in Iraq, dopo la caduta di Saddam Hussein": è quanto afferma all'Agenzia Fides p. Paul Karam, sacerdote e missionario libanese, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Libano, conoscitore della realtà libanese e siriana.
"La nazione libanese è stata occupata per 28 anni dalla Siria. Vi sono ancora i segni di questa sofferenza. Conoscendo la situazione interna, è possibile che, vista la crescita del fondmentalismo sunnita e del fanatismo, se il quadro politico dovesse mutare radicalmente, i cristiani potrebbero diventare un bersaglio e soffrire molto. Urge suscitare l'interrogativo fondamentale sul futuro delle comunità cristiane in Siria e nei paesi dove è in corso la transizione della cosiddetta primavera araba" rimarca p. Paul.
Secondo il sacerdote, un messaggio e un esempio per la regione è costituito dal Libano, "paese dove convivono 18 confessioni religiose e dove la libertà religiosa ha uno spazio riconosciuto". "Auspichiamo e speriamo che nel mondo arabo possa crescere il principio e il valore della libertà religiosa. Per noi cristiani libanesi la sfida è restare testimoni di dialogo, di convivenza e di amore, in modo tale da costituire un messaggio per tutti i popoli del Medio Oriente. La missione della Chiesa in Medio Oriente - conclude - porta con se questa speranza e questa sfida". I cristiani in Siria sono circa il 5% della popolazione, un milione di persone su 21 milioni di abitanti, al 90% musulmani. (PA) (Agenzia Fides 16/5/2011)



ASIA/PAKISTAN - Dopo Bin Laden: programmi di recupero per i giovani manipolati dai talebani

Islamabad (Agenzia Fides) - I talebani hanno fatto gravi danni sulle menti dei bambini e dei giovani. La loro propaganda attraverso canzoni, mass media, visite alle famiglie, istruzione, addestramento diretto, ha attratto bambini e giovani che oggi hanno bisogno di veri e propri "programmi di rieducazione": per questo, riferiscono a Fides fonti nella società civile pakistana, sono stati attivati nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa (ex "Frontiera di Nordovest") programmi di recupero per "de-radicalizzare" adolescenti e giovani manipolati dai talebani. Molti di loro sognavano di diventare "un kamikaze", dopo aver seguito un addestramento di sei mesi nei centri di reclutamento talebani, specialmente nella valle di Swat.
I primi programmi di "rieducazione" sono stati avviati lo scorso anno, ma oggi l'attività si sta intensificando, in quanto le autorità civili credono che questi programmi abbiano una funzione chiave nella lotta all'estremismo e al terrorismo. I giovani kamikaze sono stati utilizzati più volte dai talebani negli attacchi suicidi, anche di recente, in tutto il paese. Secondo i militanti "bastano tre mesi di addestramento per forgiare la mente di un giovane kamikaze", grazie ai discorsi sulla "jihad", alla propaganda religiosa islamica e alla lettura di versetti del Corano interpretati ad hoc, ma anche attraverso le canzoni.
I militari hanno trovato nel distretto di Swat e in altri distretti nell'area di Malakand (Khyber Pakhtunkhwa), centinaia di giovani indottrinati dall'organizzazione "Tehreek-e-Taliban Pakistan", responsabile del recente attacco contro l'accademia militare a Peshawar, organizzato per vendicare Bin Laden. I programmi di rieducazione, per allontanare i giovani dalle idee radicali, richiedono circa sei mesi e un paziente lavoro di sociologi, psicologi, leader religiosi moderati, operatori di gruppi della società civile (PA) (Agenzia Fides 16/5/2011)



ASIA/CINA - La parrocchia di Xi Liu promuove il turismo culturale e religioso come occasione di evangelizzazione

Pechino (Agenzia Fides) - La parrocchia di Xi Liu della città di Xian Yang, diocesi di San Yuan nella provincia dello Shaan Xi, in Cina continentale, ha inaugurato un progetto di promozione del turismo culturale e religioso per lanciare una nuova opportunità di evangelizzazione. Da quando è stata scelta come "parrocchia pilota" della Nuova Pastorale dalla diocesi di San Yuan, si è subito mobilitata per promuovere l'evangelizzazione in tutti i campi, usufruendo della sua posizione geografica strategica e valorizzando al massimo la possibilità di accogliere i non cristiani.
Il parroco sottolinea: "siamo a 20 chilometri dall'aereoporto di Xian Yang, in una località abbastanza di passaggio, ma siamo pochi (cattolici). E' anche vero che siamo una parrocchia giovane, fondata nel 2004 in un villaggio di 1.500 abitanti. I cattolici sono meno di cento. Quindi ci sentiamo particolarmente motivati alla missione dell'evangelizzazione e avvertiamo l'urgenza di portare il Vangelo a tutti".
Il progetto, secondo le informazioni raccolte dall'Agenzia Fides, è articolato in 4 ambiti: un lungo sentiero di 40 metri, arricchito da simboli religiosi, che dalla chiesa porta verso i campi e la strada principale; un edificio di 120 mq che ospita i locali per il catechismo, l'oratorio e la biblioteca; la chiesa e i suoi edifici annessi in stile cinese; la porta della chiesa sempre aperta a tutti, per una semplice visita e anche per chi vuole rendere omaggio all'Eucaristia e pregare. "Così la gente si ferma da noi per vedere e magari è l'occasione per avvicinarsi alla fede - sottolinea il parroco -. Tutte le costruzioni e gli arredi sono stati fatti con le nostre mani e il nostro forzo, perché tutti sono coscienti che la chiesa è la nostra casa, la nostra famiglia. E' doveroso per ognuno dare ciò che può. Anche il nostro Vescovo emerito e quello attuale sono venuti a lavorare con noi. Presto sarà tutto terminato". Dal 2009 i numeri dei battezzati di questa comunità sono in c! ontinuo aumento, grazie all'impegno del parroco e di tutti i parrocchiani. (NZ) (Agenzia Fides 16/05/2011)



AMERICA/URUGUAY - Dal 16 al 21 maggio a Montevideo la XXXIII Assemblea Ordinaria del CELAM

Montevideo (Agenzia Fides) - Da oggi, 16 maggio, fino al 21 maggio, si svolgerà a Montevideo (Uruguay) la XXXIII Assemblea Ordinaria del CELAM (Consiglio Episcopale Latinoamericano). L'incontro riunisce 75 partecipanti, dei quali 6 sono Cardinali e 50 sono Vescovi delle 22 Conferenze Episcopali di America Latina e dei Caraibi. L'Assemblea Ordinaria si celebra, secondo gli statuti, ogni due anni. Nel 2009 l'Assemblea si è svolta a Managua, in Nicaragua. L'Assemblea di quest'anno è anche elettiva in quanto, oltre ad esaminare la gestione del quadriennio 2007-2011, procederà all'elezione della nuova presidenza del CELAM per il periodo 2011-2015. La nota inviata all'Agenzia Fides ricorda che, ai fini delle nomine, sono consultate le Conferenze Episcopali che devono presentare alcuni candidati per questi ruoli pastorali. Si tratta di un servizio alla Chiesa in America Latina, in cui la creatività, la disponibilità e l'iniziativa devono essere dominanti.
L'attuale Presidente del CELAM, Mons. Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida, è stato nominato Presidente della Conferenza Episcopale del Brasile (vedi Fides 03/05/2011). Le altre cariche attuali sono: Mons. José Leopoldo González González, Vescovo Ausiliare di Guadalajara in Messico, che è Segretario Generale del CELAM, e Padre Sidney Fones, Vice segretario generale.
In modo speciale per questa circostanza, sono stati invitati a prendere parte alla XXXIII Assemblea Ordinaria del CELAM: il Prefetto della Congregazione dei Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina, Cardinale Marc Ouellet, insieme al Vice presidente; il Nunzio Apostolico in Uruguay, l'Arcivescovo Mons. Anselmo Pecorari; il Presidente della CLAR (Confederazione dei religiosi e religiose), fr. Paulo Oetry F.S.C., altre autorità e rappresentanti di organismi ecclesiali. (CE) (Agenzia Fides 16/05/2011)



AMERICA/COLOMBIA - Volontari di "Operazione Colomba" della Comunità Papa Giovanni XXIII denunciano la gravità della situazione nel nord del paese

Cordoba (Agenzia Fides) - Gruppi paramilitari locali stanno minacciando i contadini che vivono nel dipartimento di Cordoba, nel nord della Colombia, affinchè abbandonino al più presto la zona circostante il lago artificiale creato dalla diga URRÁ I, lasciando così mano libera alla costruzione di una seconda diga, alle concessioni minerarie e al narcotraffico. Questa area, definita Alto Sinù, è uno dei patrimoni più ricchi della Colombia per la presenza di miniere d'oro, carbone, nichel e ferro, nonché uno dei più grandi bacini idrici di tutta l'America Latina. La costruzione della seconda diga e le voci dell'imminente ampliamento del Parco nazionale naturale del Nudo Paramillo, che coinvolgerebbe queste stesse aree, nascondono interessi economici enormi per imprese multinazionali colombiane e straniere.
La denuncia viene dai volontari di "Operazione Colomba", Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi, che da poco più di una settimana si trovano nel dipartimento di Cordoba per proteggere alcune famiglie della Comunità di Pace di San José de Apartadò che risiedono in quell'area. Secondo le informazioni inviate all'Agenzia Fides, la Comunità è composta da circa 1.500 persone, sparse tra il dipartimento di Antioquia e quello di Cordoba, che si sono unite per resistere al conflitto armato colombiano in maniera neutrale e nonviolenta. La Comunità ha richiesto ai volontari di Operazione Colomba, che operano in quell'area da circa 2 anni, di prolungare la propria permanenza nella zona in seguito all'aggravarsi della situazione. I paramilitari starebbero infatti minacciando i contadini dell'area di compiere massacri indiscriminati o di uccidere i loro leader locali, generando panico e preoccupazione, per costringerli ad abbandonare la zon! a, cosa che alcuni hanno già fatto e altri sono in procinto di fare. In particolare i piccoli villaggi maggiormente esposti sono quelli di Alto Joaquin, Porto Nuevo, Las Claras, Nain, Taparito, Diamante, Manzo, Rio Verde, Baltazar. (SL) (Agenzia Fides 16/5/2011)

Links:
Per maggiori informazioni sul progetto di Operazione Colomba in Colombia
http://www.operazionecolomba.it


Altre notizie su: www.fides.org


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