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NOTIZIE AGENZIA FIDES 17 DICEMBRE 2010

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Messaggio  Admin Sab Dic 18, 2010 9:18 pm

NOTIZIE AGENZIA FIDES 17 DICEMBRE 2010

AFRICA/EGITTO - “Il dialogo è l’unica via per superare le persecuzioni religiose” dice a Fides il Vescovo di Luxor
Luxor (Agenzia Fides)- “La Chiesa da quando è nata, anche e soprattutto nella persona di Gesù Cristo, vive all’ombra della croce. Ma questa è la forza di noi cristiani, fin dalle persecuzioni dei primi martiri ai tempi dell’Impero romano” dice a Fides S.E. Mons. Joannes Zakaria, Vescovo dei Copti Cattolici di Luxor, in un primo commento del messaggio di Papa Benedetto XVI in occasione della Giornata mondiale per la pace 2011 (che si celebra il 1° gennaio). “Detto questo- prosegue Mons. Zakaria- non possiamo tacere sulle violazioni della libertà religiosa che avvengono in diverse parti del mondo. Penso non solo ad alcuni Paesi arabi e musulmani, ma anche a quello che avviene nel mondo induista, e nella stessa Europa dove forme di laicismo estremo minano l’annuncio cristiano. Ha fatto dunque bene il Santo Padre a ricordare nel Messaggio per la Pace questo problema”.
Mons. Zakaria aggiunge che “per vivere in pace e in armonia tra persone di fedi diverse bisogna superare paure e diffidenze reciproche ed aprirsi al dialogo. Faccio un esempio personale. Alcuni anni fa avevo notato come un mio vicino manifestasse diffidenza nei miei confronti. Non mi sono perso d’animo ed ho iniziato a rendergli visita in occasione delle feste musulmane. A poco a poco la diffidenza è sparita ed è nato un rapporto di profonda amicizia. Lui mi ha poi spiegato che la sua diffidenza nei miei riguardi derivava dal timore che io volessi convertirlo al cristianesimo. Gli ho risposto che quello che gli chiedo è semplicemente di essere un bravo musulmano e di rispettare la mia fede”.
“Mi sembra infine che molti problemi, anche di rapporti interreligiosi, derivino dalla politica mondiale che, invece di favorire il dialogo tra i popoli, le culture e le fedi, promuove gli interessi di pochi grandi gruppi finanziari, che tendono a ridurre l’uomo ad un mero strumento e ad un semplice consumatore. Abbiamo tutti bisogno di ritrovare la nostra umanità piena, anche per il bene del creato, minacciato da uno sfruttamento delle risorse naturali, che non solo inquina ma è anche disumano” conclude il Vescovo di Luxor. (L.M.) (Agenzia Fides 17/12/2010)

AFRICA/COSTA D’AVORIO - Dopo le violenze di ieri si temono nuovi scontri
Abidjan (Agenzia Fides)- “Abidjan è completamente paralizzata: la circolazione dei mezzi pubblici e di quelli privati è bloccata, esercizi commerciali, scuole ed uffici sono chiusi, mentre le forze di sicurezza presidiano in modo massiccio le strade” dice a Fides una fonte della Chiesa locale da Abidjan, la capitale economica della Costa d’Avorio, dove ieri, 16 dicembre, si sono verificati violenti scontri tra le forze dell’ordine e i sostenitori di Alassane Ouattara, Presidente riconosciuto dalla comunità internazionale (vedi Fides 16/12/2010). I dimostranti cercavano di raggiungere la sede della radio-televisione nazionale (RTI) per insediare una nuova dirigenza, favorevole a Ouattara. RTI è considerata vicina alle posizioni di Laurent Gbagbo, il Presidente uscente che afferma di aver vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali del 28 novembre, basandosi su una sentenza del Consiglio Costituzionale che ha invalidato la vittoria di Ouattara, proclamata dalla Commissione Elettorale Indipendente.
“Gli scontri, avvenuti ad Abidjan e in altre zone del Paese, hanno provocato almeno 30 morti e il ferimento di un 60-100 persone” dice la nostra fonte. “Al momento la situazione è calma, anche se i sostenitori di Ouattara hanno annunciato per oggi una nuova marcia verso la sede di RFI”.
Il Golf Hotel, il quartiere generale di Ouattara ad Abidjan, è presidiato dai “Caschi Blu” della forza di pace dell’ONU in Costa d’Avorio e dagli uomini delle “Forze Nuove”, gli ex ribelli che controllano il nord del Paese. Ad Abidjan è arrivato nel frattempo Jean Ping, Presidente della Commissione dell’Unione Africana per mediare tra le due parti. Diversi Paesi, anche africani, hanno riconosciuto la vittoria di Ouattara e hanno chiesto a Gbagbo di permettere al suo successore di insediarsi nella sua carica. Le violenze degli ultimi giorni hanno provocato la fuga di alcune migliaia di persone nei Paesi confinanti: Liberia (dove vi sarebbero circa 3.500 rifugiati ivoriani) e Repubblica della Guinea (circa 200). (L.M.) (Agenzia Fides 17/12/2010)

ASIA/INDIA - Attacco vandalico a un Santuario Mariano
New Delhi (Agenzia Fides) – Il Santuario mariano di Nostra Signora della Salute a Guntkal, nella diocesi di Kurnool, in Andra Pradesh, è stato attaccato da vandali che hanno distrutto statue, simulacri e dipinti sacri. E’ quanto l’Agenzia Fides apprende dalla Conferenza Episcopale dell’India, che ha manifestato “preoccupazione dolore per gli episodi di violenza ai danni di strutture, luoghi e persone cristiane, che ancora si verificano con frequenza in India”.
Le statue della Madre di Dio, di San Giovanni e di Maria Maddalena sono state sfigurate e decapitate. Il parroco locale, p. Rachumala Prakash Reddy, ha informato che il 12 dicembre scorso i fedeli che si erano recati in chiesa per la messa domenicale hanno costatato i danni compiuti dagli ignoti vandali. Mons. Anthony Poola, Vescovo di Kurnool, deplorando l’incidente e confortando il parroco, ha chiesto alla comunità cristiana locale – che stava pianificando una manifestazione pubblica di protesta – di non reagire e di mantenere la calma per non rischiare di innescare una spirale di reazioni violente da parte di provocatori che cercano lo scontro interreligioso.
Il Vesovo ha invece annunciato che la comunità si riunirà in preghiera e celebrerà un Santa Messa, pregano per la pace e in riparazione degli atti dissacratori.
Secondo i cristiani locali, l’attacco è riconducibile a esponenti di gruppi estremisti indù che non vedono di buon occhio l’opera dei cristiani nella area, fatto comune anche a molti altri stati dell’India.
La Chiesa indiana ha comunque ribadito a Fides che “ nonostante gli episodi violenza e le sofferenze, i cristiani continueranno a pregare e operare per la pace e l’armonia nel paese”.
La Chiesa di Nostra Signora della Salute è stata elevata a rango di Santuario nel 1999. E’ meta di pellegrinaggi ed è visitata, ogni anno, da migliaia di persone fra fedeli cattolici e non. (PA) (Agenzia Fides 17/12/2010)

ASIA/MACAO - Nuova ordinazione sacerdotale nella diocesi di Macao dopo 18 anni
Macao (Agenzia Fides) – Grande festa nella diocesi di Macao per la prima ordinazione sacerdotale dopo 18 anni. Il diacono Li Xian Jun, di origine coreana, entrato nella diocesi di Macao nel 2005 è stato ordinato sacerdote nella festa dell’Immacolata, l’8 dicembre 2010. Mons. Mons. Dom José Lai Hung-seng OMB, vescovo diocesano, ha presieduto la Messa solenne per l’ordinazione nella Cattedrale, con la concelebrazione di oltre trenta sacerdoti pervenuti da diverse parrocchie. Quando la mamma del nuovo sacerdote ha aiutato il figlio a indossato l’abito talare, i presenti sono commossi. Un sacerdote ha detto a Fides: “E’ una madre che ha donato suo figlio alla missione dell’evangelizzazione in Cina. Si rende grazie a Signore per questo dono sacerdotale nella Chiesa locale, dopo 18 lunghi anni”.
Il novello sacerdote ha studiato la teologia e filosofia a Roma; e la lingua cinese e cantonese nell’Università Cinese a HongKong. (NZ) (Agenzia Fides 17/12/2010)

AMERICA/HAITI - Nell'unico ospedale di Irois mancano farmaci e medici contro il colera
Jeremie (Agenzia Fides) - La Camillian Task Force (CTF) continua la sua attività in Haiti. P. Scott Binet e collaboratori risiedono stabilmente da alcuni mesi nel paese, cercando di rispondere non solo agli esiti del terremoto del 12 gennaio scorso ma anche alle molte altre emergenze umanitarie endemiche nel paese caraibico.
In questi giorni, P. Scott sta cercando di portare aiuto alle vittime del colera nella regione di Jeremie, dove non sempre arrivano gli aiuti umanitari.
Theresia Sinaga, della CTF, è arrivata ieri in questa regione e, tramite fratel Luca Perletti, Segretario Generale dei Camilliani, scrive a Fides: “Sono appena arrivata a Irois e la situazione è peggiore di quanto pensassimo. Abbiamo già avuto un incontro con un sacerdote diocesano del posto, padre Francien Bernard: ci ha riferito che la scorsa settimana sono morte a causa del colera 11 persone e ieri altre 2. Nell'unico ospedale di Irois mancano medicine e medici e attualmente ci sono 375 casi sospetti. Ne abbiamo portati diversi con noi”. Theresia aggiunge che resterà lì fino a quando la situazione non migliorerà per aiutare le infermiere nell’ospedale. (AP) (17/12/2010 Agenzia Fides)

AMERICA/STATI UNITI - Il matrimonio precoce è una forma di violenza ed un abuso dei diritti umani: cresce l'impegno dei gruppi in difesa delle donne
New York (Agenzia Fides) – Il Senato degli Stati Uniti ha appena adottato l' 'International Protecting Girls by Preventing Child Marriage Act', contro il matrimonio precoce di ragazze minorenni causa spesso di morte. In molti paesi in via di sviluppo, infatti, le cause principali dei decessi tra le ragazze adolescenti sono le complicazioni relative alla gravidanza e al parto. Per le ragazze costrette a sposarsi a 14 anni o ancora prima, la possibilità di morire nei mesi della gravidanza o al momento del parto è 5 volte superiore rispetto a quelle che si sposano tra i 20 e i 24 anni di età. Inoltre il matrimonio precoce comporta un alto rischio di contagio di HIV/AIDS. Da uno studio effettuato sulle ragazze tra i 15 e i 19 anni di Kisumu, in Kenya, risulta che circa il 33% di quelle sposate sono sieropositive, rispetto al 22.3% delle loro coetanee sessualmente attive, non sposate. In tutto il mondo, ci sono oltre 60 milioni di ragazze tra i 20 e 24 anni che si sono sposate prima di aver compito 18 anni. I matrimoni precoci e forzati sono considerati come una forma di violenza contro le donne e di violazione dei loro diritti.
Secondo le attiviste dell'International Women's Health Coalition manca una vera e propria educazione, devono essere smontati miti e preconcetti tra le tante famiglie che considerano le figlie femmine come un peso economico, o di nessun valore rispetto ai figli maschi. Alcune poi sono preoccupate che le figlie possano rimanere incinta prima del matrimonio e di conseguenza considerano quello precoce come una salvezza. In Asia, Africa e America Latina l'organizzazione è impegnata con le comunità locali per prevenire o eliminare queste forme di matrimoni. In Camerun e Nigeria, ad esempio, i partner dell'IWHC stanno promuovendo incentivi e campagne per l'abolizione dei matrimoni precoci. (AP) (17/12/2010 Agenzia Fides)

AMERICA/PERU - L'Arcidiocesi di Huancayo proclama il 2011 anno dell’Azione Sociale della Chiesa
Huancayo (Agenzia Fides) – L’Arcidiocesi di Huancayo, ha proclamato il 2011, anno dedicato all'azione sociale a favore dei poveri, i sofferenti, i diseredati dalla società, in base alle indicazione della Dottrina Sociale della Chiesa
Lo ha annunciato Mons. Pedro Barreto, SJ, Arcivescovo di Huancayo, nella celebrazione della Giornata della Chiesa diocesana, nel fare un bilancio dell’Anno della Comunione (2010). In questa occasione Mons. Barreto ha esposto le attività programmate per il 2011.
Mons. Barreto ha ricordato che il documento di Aparecida indica alle Chiese locali la missione di promuovere un rinnovato impegno a rafforzare una pastorale sociale strutturata, in modo organizzato ed integrale. La pastorale sociale deve in particolare prestare primaria attenzione alle realtà di esclusione e di emarginazione dei gruppi sociali più vulnerabili. A questo proposito, l’Arcivescovo di Huancayo ha ricordato che i vicariati dovrebbero promuovere attività delle comunità parrocchiali specialmente nelle zone più remote e più dimenticate, “dove molti dei nostri fratelli hanno bisogno tutti i giorni della nostra solidarietà e del nostro sostegno”.
Mons. Barreto ha infine annunciato che nei prossimi mesi darà priorità ai giovani. A tal fine sono in corso di preparazione eventi speciali come concerti, incontri, conferenze e un Congresso a livello arcidiocesano. In questo modo la Chiesa in Huancayo si prepara ad affrontare le sfide pastorali fino al 2015 sotto la guida della Missione Continentale.
(CE) (Agenzia Fides, 17/12/2010)

AMERICA/COLOMBIA - Il Natale sarà la guida alla ricostruzione afferma il messaggio dei Vescovi
Bogotà (Agenzia Fides) – “La preparazione di questo anno per la festa del Natale è segnata dalla forza della natura che, a causa delle piogge torrenziali, ha terrorizzato milioni di colombiani, con una forza inusuale di distruzione”, afferma la Conferenza Episcopale della Colombia in una lettera pastorale, inviata alla agenzia Fides e pubblicata in occasione di Natale.
Il messaggio invita a ricordare a quanti sono morti nella frana di Bello e a tutti gli sfollati di Cundinamarca, Chocó e la regione Caribe, come anche della periferia di Bogotà e Medellin. Vengono ricordati anche le popolazioni che vivono sulla riva del fiume Cauca e Magdalena che hanno perso casa, lavoro e terreni.
“Il Natale diventerà per le comunità che hanno perso tutto e che vivono in rifugi o accolti nelle case di amici e vicini, la forza e il coraggio di iniziare la via della ricostruzione dei loro progetti di vita personale e comunitaria. Il Natale sarà la luce per tutti i colombiani e ci farà da guida per impegnarci insieme nella ricostruzione delle regioni colpite”, continua il messaggio.
I Vescovi invitano tutti a compiere segni concreti di solidarietà e di vivere la spiritualità di Natale nelle case, nel quartiere o per strada condividendo con gli altri, in particolare con quelli che vivono in solitudine, nell’estrema povertà, che sono sfollati o che sono vittime di violazioni dei loro diritti.
Il messaggio conclude invitando alla preghiera perché cessi definitivamente il flagello della violenza, dei sequestri, dell’ingiustizia. A tal fine i Vescovi invitano i fedeli a pregare per i gruppi armati e per i governanti, per avere la pace e una patria fraterna e solidale.
Il documento è firmato da Mons. Rubén Salazar Gómez, Arcivescovo di Bogotá e Presidente della Conferenza Episcopale della Colombia.
(CE) (Agenzia Fides, 17/12/2010)

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